Il primo vero banco di prova per Matteo Renzi è indiscutibilmente quello della legge elettorale, con l'Italicum che approda martedì alla Camera dei deputati. Comincia così un percorso che si preannuncia complesso e decisamente ostico, in considerazione non tanto della prevedibile opposizione del Movimento 5 Stelle e di Sinistra Ecologia e Libertà, quanto soprattutto delle resistenze interne alla maggioranza di governo e dello "stato d'allerta" con cui Forza Italia segue gli sviluppi dell'operazione Italicum. Si comincia infatti dalla risultante del lavoro in Commissione, con alcune piccole modifiche all'impianto base della legge frutto dell'accordo fra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi, in particolare per quanto concerne le soglie di sbarramento.
Tutto in discesa, dunque? Nemmeno per sogno, anche solo a considerare gli oltre 200 emendamenti presentati e giudicati ammissibili, sui quali l'Aula è chiamata ad esprimersi (non è ancora chiaro se con voto palese o segreto, questione che potrebbe risultare decisiva). Tra questi ovviamente spicca l'emendamento Lauricella, che come noto punta a "congelare" l'entrata in vigore della legge elettorale fino all'abolizione / ridefinizione del Senato della Repubblica. Un emendamento che potrebbe essere votato, oltre che dalla minoranza Pd (di cui Lauricella è esponente), anche da M5S – Sel e soprattutto dai centristi, che da tempo spingono per evitare la separazione fra i due percorsi, quello della legge elettorale e quello delle riforme istituzionali. Come racconta Ugo Magri su La Stampa: "La forza di Angelino sta negli impegni presi nel famoso colloquio notturno da cui decollò il governo: testimoni Lupi e Franceschini, Renzi promise che avrebbe dato via libera all’emendamento Lauricella. Però nessuna riforma istituzionale si farà, e forse nemmeno la legge elettorale, se il Cavaliere offeso si metterà di traverso".
Ed è in effetti nell'equilibrio fra il rapporto con il Cavaliere (i voti di Forza Italia potrebbero risultare fondamentali per l'approdo in porto della nave delle riforme istituzionali) e quello con il partner di Governo Alfano che Renzi si gioca la sua partita più delicata. Anche considerando che, oltre al Lauricella, bisognerà scansare tutta una serie di emendamenti che puntano a rendere "inapplicabile al Senato" la nuova legge elettorale. E, stando alla tensione che si respira all'interno del Partito Democratico, alla sua prima prova Renzi rischia già una debacle parlamentare.