L’Italia non è un Paese per bambini: 1 minore su 10 vive in povertà assoluta
Nel nostro Paese un milione e 300 mila bambini e ragazzi, il 12,5% del totale, cioè più di 1 su 10, vivono in povertà assoluta, secondo il dato Istat riferito al 2016; lo denuncia Save the children nel suo rapporto "Nuotare contro corrente. Povertà educativa e resilienza in Italia" in cui l'organizzazione descrive una situazione difficile per i minori che crescono nel nostro Paese.
Oltre la metà dei ragazzi non legge un libro, quasi 1 su 3 non usa internet e più del 40% non fa sport. A fronte di questi dati negativi occorre però sottolineare che tra questi minori, spicca una quota di "resilienti", ragazzi e ragazze che raggiungono ottimi livelli di apprendimento anche provenendo da famiglie che vivono in gravi condizioni di disagio.
Ma come si può favorire la loro resilienza? Lo studio di Save the Children dimostra che i fattori che aiutano i ragazzi ad emanciparsi sono l'aver frequentato un asilo nido (+39% di probabilità), una scuola ricca di attività extracurriculari (+127%), dotata di infrastrutture adeguate (+167%) o caratterizzata da relazioni positive tra insegnanti e studenti (+100%).
In Italia "I minori non riescono a emanciparsi dalle condizioni di disagio delle loro famiglie e non hanno opportunità educative e spazi per svolgere attività sportive, artistiche e culturali". Ma i luoghi sono importanti proprio per creare delle opportunità di riscatto, altrimenti precluse.
L'organizzazione ha avviato anche una petizione online su www.illuminiamoilfututo.it per chiedere il recupero di tanti spazi pubblici in stato di abbandono e degrado da destinare ad attività ludiche gratuite per bambini e adolescenti. Alla petizione, accompagnata sui social dall'hastag #italiavietatAiminori, si legano i dieci luoghi simbolici vietati ai minori in Italia, tra questi l'ex scuola elementare di via Cabella a Milano, nel quartiere Baggio, il teatro Principessa Isabella, nel quartiere Lucento/Vallette di Torino, o il parco del quartiere Villaggio Falcone, nella zona di Ponte di Nona a Roma, la palestra nel quartiere Arghillà a Reggio Calabria, il parco San Gennaro nel rione Sanità di Napoli, l'asilo comunale Galante nel quartiere Danisinni a Palermo. Fino all'Aquila, città simbolo vietata ai bambini, ma anche agli adulti. E il progetto mira a sensibilizzare anche il Parlamento, dove – afferma Save The Children – "troppo spesso la voce dei minori è inascoltata". Dal 12 maggio partirà anche una settimana di mobilitazione con centinaia di eventi in tutta Italia con la partecipazione di realtà locali, associazioni, scuole, enti e istituzioni culturali.