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Opinioni

L’Italia ha fatto i compiti: ecco come il Governo si è piegato alle raccomandazioni Ue

Nella nota di aggiornamento del documento di economia e finanza 2013 il Governo mostra di aver fatto i compiti a casa, recependo (o quasi) tutte le direttive del Consiglio Europeo. E tra le altre cose si legge dell’aumento dell’Iva e della conferma del mandato ad Equitalia.
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Non è un mistero il fatto che intorno alla nota di aggiornamento del Def, il documento di economia e finanza sulla base del quale il Governo è chiamato ad impostare la decisiva legge di stabilità, si sia giocata una partita importante tra le diverse anime dell'esecutivo. O, per meglio dire, in base alla valutazioni contenute nella nota presentata il 20 settembre da Saccomanni e Letta, gli "schieramenti in campo" hanno cominciato a preparare il terreno quello che sarà lo scontro decisivo e che, secondo alcuni, potrebbe mettere in pericolo la stabilità stessa dell'esecutivo.

Certo è che il documento, che alleghiamo in coda, contiene un insieme di indicazioni, bilanci e riferimenti (oltre che un'analisi della situazione macroeconomica) decisamente interessanti e rappresenta senza alcun dubbio un passo avanti sul versante del "realismo" e del "parlare il linguaggio della verità". E non solo per quel che riguarda la "notizia" principale, ovvero lo sforamento del limite del 3% nel rapporto deficit – Pil, pochi mesi dopo l'uscita dalla procedura d'infrazione comunitaria.

In effetti, nella terza parte delle considerazioni preliminari, Saccomanni e Letta forniscono un interessante parallelo fra le raccomandazioni del Consiglio Europeo (inviate a chiusura del semestre europeo nel mese di luglio) e i provvedimenti presi dal Governo, mostrando quanto la politica in campo economico dell'esecutivo sia legata a doppio filo alle raccomandazioni europee. E il confronto, che vi proponiamo in estrema sintesi rimandandovi sempre al documento integrale, è decisamente esplicativo e permette ad ognuno di farsi un'idea su cosa si intende per "commissariamento", "margini di manovra", "indirizzi europei" e su quali sono i rischi (o le opportunità) nel caso di un ulteriore peggioramento della situazione economico – finanziaria del Belpaese.

La prima "raccomandazione" del Consiglio Ue era legata alla riduzione del debito pubblico:

Assicurare che nel 2013 il disavanzo resti al di sotto del valore di riferimento del 3 per cento del PIL previsto dal trattato dando attuazione piena alle misure adottate; portare avanti l’aggiustamento strutturale con un ritmo adeguato e mediante un risanamento di bilancio favorevole alla crescita, in modo da conseguire e mantenere l’OMT a partire dal 2014; realizzare gli avanzi primari strutturali programmati per instradare l’elevatissimo rapporto debito/PIL su una traiettoria stabilmente in discesa; continuare a perseguire un miglioramento duraturo dell’efficienza e della qualità della spesa pubblica dando attuazione piena alle misure adottate nel 2012 e perseverando nello sforzo mediante revisioni periodiche approfondite della spesa (spending review) a tutti i livelli amministrativi

Ebbene, in tal senso il Governo mostra di essersi mosso con decisione, rivendicando però anche provvedimenti non ancora portati a compimento (si veda l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti o quella delle province):

  • Assicurata la convergenza dei saldi di finanza pubblica verso le soglie concordate a livello europeo
  • Utilizzate clausole di salvaguardia a garanzia delle coperture finanziarie dei provvedimenti varati.
  • Adottati provvedimenti prevalentemente con impatto nullo sui saldi di finanza pubblica.
  • Attuate disposizioni per il contenimento delle spese relative all'esercizio dell’attività politica, come l’eliminazione dello stipendio per i membri del Governo con status di parlamentare.
  • Varato il disegno di legge per l’abolizione del finanziamento pubblico e per la regolamentazione della contribuzione volontaria ai partiti politici.
  • Varato il disegno di legge costituzionale per l’abolizione delle Province
  • Approvato un piano di riduzione delle dotazioni organiche del personale militare dell'Esercito italiano, della Marina militare e dell'Aeronautica militare a complessive 150.000 unità entro l’anno 2024

La seconda raccomandazione dell'Unione Europea riguardava l'efficienza e la qualità della pubblica amministrazione italiana:

Dare tempestiva attuazione alle riforme in atto adottando in tempi rapidi le disposizioni attuative necessarie, dandovi seguito con risultati concreti a tutti i livelli amministrativi e con tutti i portatori d’interesse e monitorandone l’impatto; potenziare l’efficienza della pubblica amministrazione e migliorare il coordinamento fra i livelli amministrativi; semplificare il quadro amministrativo e normativo per i cittadini e le imprese, abbreviare la durata dei procedimenti civili e ridurre l’alto livello di contenzioso civile, anche promuovendo il ricorso a procedure extragiudiziali di risoluzione delle controversie; potenziare il quadro giuridico relativo alla repressione della corruzione, anche rivedendo la disciplina dei termini di prescrizione; adottare misure strutturali per migliorare la gestione dei fondi UE nelle regioni del Mezzogiorno in vista del periodo di programmazione 2014-2020.

In questo senso Letta e Saccomanni rivendicano alcuni provvedimenti di grande impatto, ma appare evidente che in gran parte si tratta di desiderata più che di provvedimenti ormai instradati:

  • Accelerati i pagamenti dei debiti pregressi della Pubblica Amministrazione
  • Avviato il processo di riforme costituzionali ed elettorali
  • Semplificata la governance dell’Agenda digitale e ridefiniti i compiti della cabina di regia
  • Approvato in via definitiva il Piano Nazionale Anticorruzione
  • Presentato il disegno di legge per la semplificazione degli adempimenti per i cittadini e le imprese e il riordino normativo
  • Adottate ulteriori misure di semplificazioni nel decreto ‘Fare’
  • Istituita l’Agenzia per la Coesione territoriale per l’utilizzo più efficace dei fondi strutturali europei

Terza e fondamentale raccomandazione era quella relativa al sistema finanziario del nostro Paese:

Promuovere, nel settore bancario, pratiche di governo societario che sfocino in una maggiore efficienza e redditività, per sostenere il flusso del credito alle attività produttive; proseguire i lavori di controllo qualitativo delle attività in tutto il settore bancario e agevolare la risoluzione dei prestiti in sofferenza iscritti nel bilancio delle banche; promuovere maggiormente lo sviluppo dei mercati dei capitali al fine di diversificare e migliorare l’accesso delle imprese ai finanziamenti, soprattutto sotto forma di partecipazione al capitale, e promuoverne peraltro la capacità d’innovazione e la crescita

Su questo aspetto Saccomanni e Letta sono consapevoli di dover lavorare ancora molto (del resto la complessità degli interventi sul sistema creditizio è palese), anche se non mancano di mostrare in che modo l'esecutivo ha provato ad accogliere le perplessità del Consiglio Europeo (si veda il capitolo destinato ai mutui o quello per i prestiti alle imprese):

  • Aggiornate le disposizioni, da parte della Banca d’Italia, di vigilanza prudenziale per le banche in materia di sistema dei controlli interni, sistema informativo e continuità operativa.
  • Messa a disposizione da parte della Cassa Depositi e Prestiti di una base di liquidità (2 miliardi) a favore delle banche per l’erogazione di nuovi mutui per l’acquisto dell’abitazione principale
  • Attuata la piena adozione dei decreti attuativi per il ricorso allo strumento dei minibond da parte delle piccole e micro imprese.
  • Messa a disposizione tramite Cassa Depositi e Prestiti di 2,5 miliardi per finanziamenti a tasso agevolato per le PMI, destinati a investimenti produttivi

Chiaramente una delle maggiori criticità del Belpaese è rappresentata dal basso livello occupazionale e dalle angosce del mercato del lavoro. In questa ottica il Consiglio Europeo aveva inviato due raccomandazioni al Governo, insistendo sulle modifiche al mercato del lavoro ed al sistema fiscale. In particolare:

Dare attuazione effettiva alle riforme del mercato del lavoro e del quadro per la determinazione dei salari per permettere un migliore allineamento dei salari alla produttività; realizzare ulteriori interventi a promozione della partecipazione al mercato del lavoro, specialmente quella delle donne e dei giovani, ad esempio tramite la Garanzia per i giovani; potenziare l’istruzione e la formazione professionale, rendere più efficienti i servizi pubblici per l’impiego e migliorare i servizi di orientamento e di consulenza per gli studenti del ciclo terziario; […]

Trasferire il carico fiscale da lavoro e capitale a consumi, beni immobili e ambiente assicurando la neutralità di bilancio; a tal fine, rivedere l’ambito di applicazione delle esenzioni e aliquote ridotte dell’IVA e delle agevolazioni fiscali dirette e procedere alla riforma del catasto allineando gli estimi e le rendite ai valori di mercato; proseguire la lotta all’evasione fiscale, migliorare il rispetto dell’obbligo tributario e contrastare in modo incisivo l’economia sommersa e il lavoro irregolare.

Ovviamente Letta e Saccomanni considerano che le risposte più articolate a tali obiezioni siano contenute nel decreto lavoro (e in parte nelle misure in tema di delega fiscale in discussione in questi giorni alla Camera) e mettono nero su bianco lo "schiacciamento" dell'esecutivo sulle indicazioni europee, pur mostrando soddisfazioni per alcuni provvedimenti volti a garantire tutele a lavoratori e studenti. Molto più controverso il percorso in tema fiscale, con i nodi Imu / Service tax e tassazione delle piccole e medie imprese; mentre nella nota compare chiara la denominazione "Deciso l’aumento a partire dall’ottobre 2013 dell’aliquota IVA dal 21 al 22 percento":

Introdotti incentivi per le nuove assunzioni a tempo indeterminato per un ammontare pari a 794 milioni nel quadriennio 2013-2016

Rafforzate le tutele per i lavoratori e migliorare la trasparenza. In particolare, in caso di tentativo di conciliazione la mancata presentazione di una delle parti sarà valutata dal giudice nella sua decisione finale; estensione anche ai co.co.pro. delle norme contro le cosiddette “dimissioni in bianco”;

  • Disposizioni volte a facilitare l’uscita anticipata dei lavoratori più anziani,
  • Rifinanziata la Cassa Integrazione in deroga per il 2013 con un totale stanziato di 2,5 miliardi di euro.
  • Finanziati per le aree del Mezzogiorno
  • Stanziati 100 milioni per aumentare il Fondo per le borse di studio universitarie
  • Stanziati 420 milioni per l’edilizia scolastica.
  • Assunzioni a tempo indeterminato, per l’anno scolastico 2013-2014: 672 dirigenti scolastici e 11.268 unità di personale docente ed educativo.
  • Impegno per la rivisitazione della tassazione immobiliare in un’ottica di maggiore equità eliminando le penalizzazione per le fasce più' deboli. Sostituzione dell’IMU con una ‘service tax’
  • Deciso l’aumento a partire dall’ottobre 2013 dell’aliquota IVA dal 21 al 22 percento
  • Stabilita la piena operatività del nuovo redditometro e dell’anagrafe dei conti correnti.
  • Prorogata la concessione a Equitalia del servizio di riscossione per conto degli enti locali

Ecco il documento integrale:

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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