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L’Italia degli stipendi d’oro: gli ambasciatori guadagnano più del doppio dei colleghi tedeschi

Un’analisi compara le retribuzioni degli ambasciatori italiani con quelle dei loro omologhi tedeschi. E ovviamente il paragone è sconfortante…
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Che la revisione della spesa sia (da sempre) la priorità di (ogni) Governo è ormai un dato di fatto, un assioma che sta caratterizzando la lunga fase di transizione della politica italiana. Così, oltre le polemiche (tante) ed i provvedimenti (pochi e controversi), la parte più rilevante ed interessante delle considerazioni in tema viene ancora dalle analisi e dai confronti sul "costo del sistema" italiano rispetto agli altri modelli europei. L'ultimo passaggio lo compie Roberto Perotti, con una analisi pubblicata sul sito de LaVoce. Il coordinatore del gruppo di lavoro della segreteria di Matteo Renzi sulla spesa pubblica mette infatti in evidenza come gli "ambasciatori italiani guadagnino, al netto di tasse, quasi due volte e mezzo i loro colleghi tedeschi".

L'analisi è piuttosto chiara e resa graficamente attraverso la seguente tabella (la nota metodologica è in fondo al post pubblicato da LaVoce):

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Ovviamente la questione non è centrale solo in chiave "polemica" e non si tratta affatto di mettere in discussione diritti acquisiti o di disconoscere competenze (anche se la questione è necessariamente complessa). Si tratta, appunto, di valutare la sostenibilità complessiva del sistema e trovare anche un senso ad evidenti "disparità di trattamento", soprattutto in un momento di difficoltà del Paese e di contestazione radicale (e certo anche qualunquista e populista) di politica ed istituzioni. Perché, come ricorda Perotti, non è solo "in discussione" la remunerazione degli ambasciatori, ma anche privilegi e peculiarità che spesso risultano ancora più incomprensibili: "Sia gli ambasciatori tedeschi sia quelli italiani hanno ovviamente diritto all’abitazione. A proposito di abitazione,  Wall Street Italia riferisce che il  rappresentante italiano alle Nazioni Unite di Ginevra, che già percepisce uno stipendio netto pari a quasi due volte e mezzo il suo collega tedesco, risiede in una villa a con 12 bagni da 22 mila euro di affitto al mese. Gli ambasciatori italiani hanno  diritto anche a un’indennità per le spese di rappresentanza(non riportata in tabella, perché sottoposta a rendicontazione), che varia da 4 mila euro mensili a Pretoria a 22 mila euro a Tokyo". In passato, chi se ne è occupato ha sempre parlato di spese "non ulteriormente comprimibili se non a prezzo di un drastico ridimensionamento della proiezione internazionale del Paese". E la domanda che si fa Perotti ci sembra sostanzialmente condivisibile: "Siamo proprio sicuri che sia realmente così?"

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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