Ma qual è il prossimo muro da sfondare? Dopo le felpe e le magliette con slogan razzisti, dopo i cori che inneggiano alle ruspe, dopo il populismo al servizio dell'audience televisiva e dell'engagement sui social network, ora arriviamo all'ospitata in tv con agguato? Perché è questo che è successo oggi, su Sky Tg24 "Fatti e Domande" di Federica De Sanctis: Gianluca Buonanno, telegenico sindaco-europarlamentare di Borgosesia, ma evidentemente in cerca di poltrone ben più rilevanti, ha sbandierato il suo ‘ferro' in diretta tv mentre veniva intervistato sulla strampalata proposta di destinare bonus da 250 euro all'acquisto di armi (che succede, la lobby sta iniziando a spender quattrini per incentivare l'acquisto del prêt-à-porter al sapor di piombo?).
Contro agguati armati del genere, in diretta, non ci si può difendere se non oscurando le immagini e scusandosi coi telespettatori – cosa che è stata puntualmente fatta -. Per il resto: non è incredibile che il capo della Lega Nord, Matteo Salvini, non prenda posizione su una vicenda del genere (in serata l'ha fatto ndr.)? O forse dobbiamo pensare che li manda armati in tv apposta? Si tranquillizzino, Salvini e Buonanno: non servono le pistole, le fregnacce che sparano hanno effetti peggiori dei proiettili.
Aggiornamento delle ore 18: In onda su Radio Padania, Salvini ha dichiarato: «Non si risolve niente mostrando una pistola in Tv, lo dico parlando in casa Lega, non serve ad altro che a far fare a Renzi la figura del fenomeno. I problemi si risolvono manifestando e lottando per avere buone leggi». E Buonanno ha replicato al suo segretario: «Posso dire che la gente è con me». Insomma, la gara nella Lega resta sempre a chi la spara più grossa.
Articolo modificato alle 18.50 del 23 ottobre 2015.