L’Eutanasia è un crimine: altolà della CEI allo spot dei Radicali
Non è tardata ad arrivare la durissima presa di posizione della CEI nei confronti dello spot televisivo in favore dell'Eutanasia lanciato dai radicali. Si tratta in particolare di un filmato realizzato dal gruppo The Works di Sidney per l’Associazione Exit international e diffuso in Italia (con la voce di Toni Garrani) dall'Associazione Luca Coscioni e dal Partito Radicale, nel quale si assiste ad una pacata ma rigorosa difesa della libertà di scelta in tutti gli aspetti della vita individuale. Immediata come dicevamo la replica dei Vescovi, affidata alle colonne de "L'Avvenire", secondo cui "L'eutanasia in Italia è illegale e, visto che in Parlamento quasi nessuno la vuole ammettere per legge, allora si prova a blandire l'opinione pubblica mostrandone il volto libertario e pietoso attraverso uno spot televisivo".
Ma "permettere che si pubblicizzi un reato attraverso i mezzi di comunicazione a noi pare inammissibile", continua la nota, anche perchè il filmato (peraltro censurato in Australia e Canada) sembrerebbe "azzardare la dimostrazione del trito teorema secondo il quale il Paese sarebbe più avanti del Palazzo (e della Chiesa, manco a dirlo) nell'esigere la codificazione di nuove libertà". Insomma, una stroncatura in piena regola che si conclude con l'auspicio che "l‘Autorità garante delle comunicazioni, alla quale i radicali si sono rivolti per chiedere il via libera allo spot della morte, faccia il proprio dovere fino in fondo fermando questa inutile provocazione". Insomma, la parola passa ora all'Authority, per una scelta che siamo sicuri non mancherà di generare ulteriori roventi polemiche.