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L’assestamento di Bilancio passa alla Camera solo grazie al numero legale tecnico

Solo una prassi consolidata ha permesso oggi l’approvazione dell’assestamento di bilancio. I votanti sono stati solo 295, insufficienti per raggiungere il numero legale che però è stato ugualmente raggiunto conteggiando anche gli intervenuti nelle dichiarazioni, che in realtà non hanno votato.
A cura di Antonio Palma
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Solo una prassi consolidata ha permesso oggi l’approvazione dell’assestamento di bilancio. I votanti sono stati solo 295, insufficienti per raggiungere il numero legale che però è stato ugualmente raggiunto conteggiando anche gli intervenuti nelle dichiarazioni, che in realtà non hanno votato.

I numeri alla Camera non ci sono, neanche per approvare tranquillamente semplici provvedimenti come il rendiconto dello stato per il 2010, votato ieri in Aula, e il Bilancio di assestamento dell’anno in corso,  appena passato a Montecitorio. A darne prova è l’approvazione dell’assestamento di bilancio approvato solo con il numero legale tecnico.

Così come era successo ieri, infatti, l’opposizione si è astenuta dal voto restando in Aula per riuscire a raggiungere il numero legale necessario all’approvazione dei provvedimenti economici. Ma se ieri a votare erano stati in 309 oggi sono stati solo 295, dunque i votanti sono stati non solo inferiori  rispetto ad ieri ma anche insufficiente di due unità per raggiungere il numero legale. Il provvedimento è stato comunque approvato con il numero legale tecnico, una prassi consolidata nel Parlamento, come ha ricordato il Presidente della Camera Fini, che permette di conteggiare i segretari d’Aula non votanti, gli intervenuti per le dichiarazioni di voto e tutti i deputati presenti cosiddetti “inerti”.

Un altro segnale che la maggioranza è allo sfascio più totale, incapace di portare in Aula i propri parlamentari neanche per l’ordinaria amministrazione. Un segnale catastrofico anche per la credibilità del Paese e la fiducia dei mercati che in queste ore continuano a segnare enormi ribassi e con i nostri Titoli di stato ormai al di sopra del 7% di rendimento. Fortunatamente essendo intervenuti, seppur senza votare, gli onorevoli Franceschini, Baretta e Borghesi, “la Camera è quindi in numero legale” ha ricordato Fini concludendo la votazione e approvando l’assestamento.

Le opposizioni ancora una volta hanno voluto dimostrare di essere responsabili e al contempo segnalare come i numeri della maggioranza diminuiscono in modo evidente ogni giorno che passa. Nonostante le rassicurazioni di Napolitano, monta sempre di più la preoccupazione che il documento economico fondamentale per le sorti del Paese trovi nuove difficoltà per la sua approvazione. Il Presidente della Repubblica, infatti, aveva  precisato che la legge di stabilità sarebbe stata approvata nel giro di pochi giorni sulla base di accordi tra Presidenti di Camera e Senato e tra i gruppi parlamentari di maggioranza e opposizione, ma alla luce dei fatti tutto ciò sembra molto complicato.

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