L’Aquila in festa: rinasce il museo nazionale nell’ex mattatoio
Il restauro della sede originale non è ancora terminato ma l'arte ha urgenza di tornare a vivere, così nell'ex mattatoio, concesso in comodato d'uso gratuito al Mibact, è stato appena inaugurato l'allestimento temporaneo che ospita opere di immenso valore. L'ex mattatoio è stato ristrutturato con tecnologie antisismiche in borgo Rivera, a ridosso delle mura della città, in un'area più decentrata rispetto a quella originaria, ma storicamente significativa. Il ministro Dario Franceschini è entusiasta e propone la realizzazione di un polo contemporaneo:
"Chiederemo opere ai grandi artisti, vedremo chi oserà dire di no. Con il Maxxi, poi, abbiamo già avviato il progetto di creare una nuova sede del Museo proprio in questa città, all'interno di Palazzo Ardinghelli, di cui a primavera, si concluderanno i lavori, finanziati dal governo russo".
Oltre cento opere per l'esposizione al Munda di diverse epoche e tipologie, tra reperti archeologici, sculture lignee e dipinti, identificativi della storia e della cultura abbruzzese fino al XVIII secolo. La riuscita del progetto è data non solo dalle misure di prevenzione antisismica ma anche dall'ispirazione del design dei musei moderni. Gli aquilani riprendono il contatto con le opere d'arte grazie anche all'eccellente lavoro di restauro che è stato fatto su di esse, ritrovate tra le macerie, per rimediare agli enormi danni del terremoto.
L'intervento di restauro è condotto dallo Stato italiano per il tramite del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del turismo in collaborazione con Invitalia, nell'ambito del progetto Mumex, la rete dei musei di spicco del Mezzogiorno. I reperti e le madonne provenienti da chiese distrutte trovano finalmente ospitalità al Munda in attesa di essere riposte nelle loro sedi originarie, fra queste la Madonna di Lettopalena del XII secolo e la Madonna "de Ambro", della prima metà del XIII secolo, proveniente dalla chiesa di Santa Maria a Grajano.