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L’appello di Renzi ai 5 Stelle: “Non siate ostaggio di chi insulta, ma lavorate per il Paese”

Il segretario del Partito Democratico solidale verso Napolitano: “Offese figlie di stupidità che non ha eguali nella storia repubblicana”.
A cura di Redazione
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Torna a parlare ai suoi elettori Matteo Renzi, con due lunghi post sulla sua pagina facebook nei quali analizza prima il percorso di revisione della legge elettorale, poi le offese al Presidente della Repubblica proferite dal deputato del Movimento 5 Stelle Giorgio Sorial. Sulla prima questione Renzi ribadisce sostanzialmente quanto detto nelle ore precedenti: "Tutto è migliorabile, ma l'accordo sulla legge elettorale dopo anni di immobilismo adesso c'è, corrisponde al dettato costituzionale, può far uscire l'Italia dalle sabbie mobili. Rispetto le motivazioni di chi in queste ore sta disperatamente cercando di bloccare tutto, qualcuno persino in buona fede. Ma fuori dalle stanze dei palazzi c'è un Paese che ha bisogno di gesti concreti di cambiamento. […] Bene, adesso tocca al Parlamento. Personalmente non mi farò ingabbiare nelle stanche liturgie della politica tradizionale: le carte sono in tavola, nessuno può bluffare. Se qualcuno vuole far saltare tutto, lo faccia a viso aperto e lo spieghi al Paese".

Sulla questione delle offese a Napolitano poi, il giudizio del Sindaco di Firenze è netto e senza attenuanti: "Un deputato del Movimento 5 Stelle ha offeso il Presidente della Repubblica dandogli del boia. E' un atteggiamento insopportabile e una forma di stupidità, prima ancora che di violenza verbale, che non ha eguali nella storia repubblicana". Ma c'è soprattutto una sorta di appello agli altri parlamentari del Movimento 5 Stelle, affinché prendano le distanze da questo modo di fare e "non permettano che i toni assurdi dei loro colleghi" impediscano di lavorare per il Paese: "Non permettete che i toni assurdi di una parte dei vostri colleghi squalifichino il vostro lavoro. Che vi taglino fuori dalle riforme, come pure sta accadendo. Che vi impediscano di lavorare per il bene dell'Italia. Per uno che urla e sbraita, ci sono cinque, sette, dieci che in silenzio lavorano, e spesso lavorano bene. Perché continuare a tenere il Movimento 5 Stelle ostaggio di chi insulta e non provare finalmente a cambiare le cose?"

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