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L’appello di Papa Francesco ai leader del G20: “No ad alleanze contro i migranti”

In un’intervista rilasciata al quotidiano Repubblica, Papa Francesco lancia un monito ai leader politici riuniti ad Amburgo per il G20: “Noi abbiamo come problema principale e purtroppo crescente nel mondo d’oggi, quello dei poveri, dei deboli, degli esclusi, dei quali gli emigranti fanno parte. D’altra parte ci sono Paesi dove la maggioranza dei poveri non proviene dalle correnti migratorie ma dalle calamità sociali; altri invece hanno pochi poveri locali ma temono l’invasione dei migranti. Ecco perché il G20 mi preoccupa: colpisce soprattutto gli immigrati di Paesi di mezzo mondo e li colpisce ancora di più col passare del tempo”.
A cura di Charlotte Matteini
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Intervistato da Eugenio Scalfari di Repubblica, il pontefice torna ad affrontare il tema migranti e lancia un monito ai leader del G20 riuniti questo week-end ad Amburgo: "Temo alleanza pericolose tra potenze che hanno una visione distorta del mondo", spiega Papa Francesco esprimendo tutti i suoi timori per quanto riguarda l’emergenza migranti. "Noi abbiamo come problema principale e purtroppo crescente nel mondo d’oggi, quello dei poveri, dei deboli, degli esclusi, dei quali gli emigranti fanno parte. D’altra parte ci sono Paesi dove la maggioranza dei poveri non proviene dalle correnti migratorie ma dalle calamità sociali; altri invece hanno pochi poveri locali ma temono l’invasione dei migranti. Ecco perché il G20 mi preoccupa: colpisce soprattutto gli immigrati di Paesi di mezzo mondo e li colpisce ancora di più col passare del tempo", sottolinea il Pontefice.

Lei pensa, Santità, che nella società globale come quella in cui viviamo la mobilità dei popoli sia in aumento, poveri o non poveri che siano?

"Non si faccia illusioni: i popoli poveri hanno come attrattiva i continenti e i Paesi di antica ricchezza. Soprattutto l'Europa". Anch'io ho pensato più volte a questo problema e sono arrivato alla conclusione che, non soltanto ma anche per questa ragione, l'Europa deve assumere al più presto una struttura federale. Le leggi e i comportamenti politici che ne derivano sono decisi dal governo federale e dal Parlamento federale, non dai singoli Paesi confederati. Lei del resto questo tema l'ha più volte sollevato, perfino quando ha parlato al Parlamento europeo. "E' vero, l'ho più volte sollevato". E ha ricevuti molti applausi e addirittura ovazioni. "Sì, è così, ma purtroppo significa ben poco. Lo faranno se si renderanno conto di una verità: o l'Europa diventa una comunità federale o non conterà più nulla nel mondo".

Proseguendo, Papa Francesco affronta il tema del colonialismo europeo: "Il colonialismo partì dall’Europa. Ci furono aspetti positivi nel colonialismo, ma anche negativi. Comunque l’Europa diventò più ricca, la più ricca del mondo intero. Questo sarà dunque l’obiettivo principale dei popoli migratori. I Paesi si muoveranno se si renderanno conto di una verità: o l’Europa diventa una comunità federale o non conterà più nulla nel mondo. Temo che ci siano alleanze assai pericolose tra potenze che hanno una visione distorta del mondo: America e Russia, Cina e Corea del Nord, Putin e Assad nella guerra di Siria", evidenzia Papa Francesco, aggiungendo un'ulteriore monito, che già pochi giorni fa ebbe occasione di ribadire alla cancelliera tedesca Angela Merkel in una lettera scritta proprio alla vigilia del G20 di Amburgo: "La guerra non è mai una soluzione".

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