L’annuncio di Alfano: “Mi candido alle primarie del PdL”
Si votava solo in Sicilia per il rinnovamento del Consiglio Regionale, eppure la consultazione elettorale conclusasi con la vittoria netta del candidato di Pd e Udc, Crocetta, sembra aver dato un segnale forte e chiaro di quello che il quadro politico nazionale. Il PdL (siciliano) è sotto, superato sia dallo stesso principale partito di centrosinistra che, sopratutto, dal Movimento 5 Stelle. Anche per questo motivo il segretario del partito azzurro, Angelino Alfano, ha indetto una conferenza stampa nella sede del partito. Il messaggio principale é far capire che il PdL non molla, ma passerà «da movimento carismatico a movimento popolare». Poi, a livello personale, fuga i dubbi sul suo futuro: «Confermo che il 16 dicembre si terranno le primarie del Pdl ed io ho deciso di candidarmi» dice Alfano. «Domani – ha spiegato – si terrà un tavolo delle regole e il 7 novembre saranno deliberate dall'ufficio di presidenza». Il 16 novembre sarà il termine ultimo per presentare le candidature alle primarie del partito annunciate da Berlusconi. Lui, dunque, ci sarà.
Poi un commento sul voto in Sicilia: «Il risultato del 25% della nostra area – spiega Alfano – che fa riferimento a Musumeci mi sembra straordinariamente positivo. Alle condizioni date è la prova che il centrodestra c'è ed è potenzialmente vincente. Bisogna unificare l'area alternativa alla sinistra e parlare a quell'elettorato che anche in Sicilia ha deciso di non andare a votare». Queste elezioni regionali hanno dimostrato che «l'operazione» di dividere il centrodestra «è riuscita perfettamente». Il centrodestra diviso «ha fatto vincere il candidato del partito democratico» aggiunge il segretario del Pdl. Un'analisi, questa sul voto in Sicilia «condivisa anche da Berlusconi che ho sentito telefonicamente». Nessuna lotta intestina, comunque: «L'idea che il Pdl sia diviso tra montiani e antimontiani e che a capo di questi ultimi ci sia Silvio Berlusconi che, se volesse potrebbe far cadere il governo ma fino ad ora non l'ha fatto, è una rappresentazione surreale e a tratti comica» conclude Alfano, che comunque giura fedeltà al Professore: «Per quanto ci riguarda il governo Monti va avanti».