L’allarme di Unimpresa: “Con aumento dell’Iva stangata di 922 euro a famiglia”

È un’analisi del Centro Studi di Unimpresa a lanciare un preoccupante allarme per le famiglie italiane, in contemporanea con la discussione del Def, il Documento di Economia e Finanza cardine delle politiche fiscali ed economiche del Governo. Analizzando uno scenario ipotetico, in cui il Governo non sia riuscito a disinnescare le clausole di salvaguardia inserite nelle ultime due leggi di stabilità e dunque l’Iva sia aumentata al 24% nel 2017 e al 25% nel 2018, Unimpresa ha calcolato con precisione l’esborso medio per le famiglie italiane.

Con l’aumento dell’Iva, dunque, le famiglie saranno gravate di ulteriori 414 euro nel solo 2017 e di 508 nel 2018, per un totale di 922 euro che avrebbero un impatto enorme sui bilanci familiari dei nuclei a medio e basso reddito. A tirare le somme è il presidente di Unimpresa Longobardi: “La stangata va evitata a tutti i costi e il governo di Matteo Renzi deve fare di tutto per trovare un'alternativa. Lo spazio di manovra nel bilancio pubblico, dove si annidano sprechi miliardari, esiste e lì si deve lavorare con coraggio. L'incremento dell'Iva sarebbe una mazzata tremenda sia per le aziende sia per le famiglie”.

Ovviamente va detto che l’aumento dell’Iva è, al momento, solo una possibilità. Il Governo ha inserito infatti nella legge di stabilità 2015 e in quella del 2016 delle “clausole di salvaguardia”, che potrebbero essere disinnescato con il reperimento delle risorse corrispondenti (non solo attraverso la leva del taglio della spesa, come suggerito da Unimpresa). Nel caso in cui ciò non accadesse, comunque, l’Iva ordinaria, che oggi è al 22%, passerebbe al 24% nel 2017 e al 25% l’anno successivo, quella ridotta passerebbe dal 10% al 13% (mentre la super ridotta resterebbe al 4%) determinando un aumento di gettito di oltre 34 miliardi di euro.