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L’allarme dell’Ue: “In Italia squilibri economici eccessivi, debito e disoccupazione troppo elevati”

Secondo la Commissione Ue, in Italia permangono “squilibri economici eccessivi” mitigati dall’azione delle riforme implementate nel corso degli ultimi anni, ma dovuti all’alto debito pubblico, alla bassa produttività e all’elevato tasso di disoccupazione.
A cura di Charlotte Matteini
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La Commissione europea bacchetta l'Italia e rileva che il Belpaese, insieme ad altri Stati membri come Cipro e Croazia, sta sperimentando "squilibri economici eccessivi", che però grazie alle riforme degli ultimi anni sono stati ridotti. In conferenza stampa, la commissione Ue ha inoltre rilevato che Bulgaria, Germania, Irlanda, Olanda, Portogallo, Spagna e Svezia mostrano invece "squilibri economici" non eccessivi. Bulgaria, Francia e Portogallo hanno migliorato la loro posizione rispetto all'anno scorso, mentre la Slovenia non mostra più squilibri economici. Secondo il documento della Commissione Ue, alcuni squilibri dell'Italia sono stati ridotti grazie a una combinazione di "riforme, condizioni economiche favorevoli e a una riduzione dei rischi nel settore bancario". Di contro, però, l'alto debito pubblico e la bassa produttività "implicano rischi con rilevanza transfrontaliera" e il livello di crediti deteriorati e di disoccupazione rimane "elevato".

Secondo Bruxelles, "il ratio debito/pil dovrebbe stabilizzarsi attorno al 130% nel periodo 2017-2019, ma non ha ancora avviato un percorso di riduzione stabile a causa del peggioramento del saldo primario strutturale. Nel breve periodo i rischi di rifinanziamento appaiono limitati grazie alle ampie liquidità presenti sul mercato e ai miglioramenti della posizione verso l'estero. Tuttavia i rischi potrebbero emergere se l'attuale linea accomodante della politica monetaria dovesse invertirsi". La competitività dell'Italia è migliorata, ma secondo la Commissione Ue sarà difficile recuperare il livello pre-crisi. Per quanto riguarda il settore bancario, secondo Bruxelles la pressione dei mercati si è "ridotta" dopo le operazioni condotte dal governo lo scorso anno su una serie di banche in difficoltà. La Commissione ha inoltre rilevato che nonostante le riforme abbiano prodotto alcuni progressi, il processo sembra ora essere rallentato.

La Commissione europea è comunque disponibile a dare più tempo all'Italia per presentare il Documento di Economia e Finanza e il Programma Nazionale di Riforme. "Terremo conto del calendario politico e istituzionale dopo il voto", ha spiegato il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici. "Con governi a interim riconosciamo che potrebbero non avere piena autorità di bilancio", ha aggiunto il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis: "In questi casi accettiamo documenti sulla base dello scenario di politiche costanti", come è accaduto con altri Paesi.

Moscovici vede per l'Italia un quadro costituzionale "molto chiaro" e si è detto "certo che andare alla formazione di un governo stabile permetterà all'Italia di confermare il suo impegno europeo. In Italia vediamo che la crescita si rafforza, è attesa stabile quest'anno ma resta sostanzialmente sotto la media Ue. Inoltre vediamo che il persistere dell'elevato livello di debito pubblico e la bassa produttività stanno frenando la crescita. Infine, restano questioni sulle banche, anche se sono state affrontate, in particolare l'elevato stock di crediti deteriorati".

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