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Kyenge: “Gli insulti non mi fermano. Ora penso alla sicurezza delle mie figlie”

Il ministro per l’Integrazione torna sull’incresciosa contestazione di Forza Nuova: “Io non perdo la serenità, anche se adesso sono in pensiero per la sicurezza delle mie figlie”.
A cura di Redazione
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Dopo la vergognosa contestazione inscenata da Forza Nuova, torna a parlare il ministro per l'Integrazione Cecile Kyenge. Per farlo sceglie le colonne di Repubblica, con una lunga intervista durante la quale fa anche il punto sulla sua attività in questi primi mesi di reggenza Letta. Ovviamente però il primo riferimento è alle vicende degli ultimi giorni, con il ministro che ammette la sua difficoltà nel sostenere contestazioni "inaspettatamente" forti: "Non posso nascondere che a volte mi sento stanca del ripetersi di insulti tanto pesanti. Non me li aspettavo così forti. Ma non mi fermo o concentro sugli attacchi in sé, provo a guardare avanti, a riflettere sul disagio che dobbiamo cogliere dietro a questi avvenimenti e a quali siano le risposte migliori che la politica e la società intera possano dare".

Il punto è che Kyenge non ha alcuna intenzione di fermarsi o di farsi intimidire. "Minacce e insulti non mi fermano, guardo oltre", attacca il ministro, che poi ammette: "Io non perdo la serenità, anche se adesso sono in pensiero per la sicurezza delle mie figlie [di 20 e 17 anni, ndr] e mio marito è un po' preoccupato per me". Le sfide che la attendono però sono "lunghe e complesse" e il Paese ha la necessità di compiere passi da gigante nella via dell'integrazione. Tuttavia il ministro è ottimista, perché ritiene che grazie alle migliori energie della società civili il percorso potrà terminare nel modo migliore per i tanti stranieri che vivono nel nostro Paese. Anche perché c'è una maggioranza di italiani che "riconosce nella diversità una forza, un valore" e Kyenge ha inteso ringraziarli anche con un significativo tweet, con una sola, semplice parola: "Grazie".

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