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Kyenge: “A Calderoli come persona non ho nulla da dire”

Il ministro per l’Integrazione non replica agli insulti del leghista Calderoli, ma spiega: “Chi siede nelle istituzioni deve curare il linguaggio”.
A cura di Redazione
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Il ministro per l'Integrazione Cecile Kyenge sceglie di non replicare agli insulti di Calderoli, nonostante l'esponente leghista abbia precisato (pur senza smentire la sostanza del suo intervento) che la sua era "semplicemente una battuta". La parlamentare del Partito Democratico, contattata da diverse agenzie, spiega: "A Calderoli come persona non ho nulla da dire", però "so di poter parlare ad un rappresentante delle istituzioni". In tal senso, il vicepresidente del Senato della Repubblica avrebbe qualche obbligo: "Non si tratta di una battuta infelice ma di come chi siede nelle istituzioni deve curare il linguaggio. Serve una riflessione per capire come vada utilizzata la propria visibilità, con quale linguaggio, se basato sulle offese o sui contenuti".

Quanto alle dimissioni dell'esponente leghista, chieste a gran voce dal Partito Democratico, ancora una volta il ministro Kyenge non si smentisce e si tiene fuori dalle polemiche, con una riflessione di grande diplomazia (malgrado insulti personali, giova ribadirlo): "Non mi esprimo su questo, chiedo solo che tragga da solo, con il suo partito, le conseguenze". Resta da capire come si muoveranno sia Roberto Maroni, segretario del Carroccio e soprattutto Pietro Grasso, Presidente del Senato.

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