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Juncker: “Spero non vinca il No. Italia è grande nazione e Renzi ha contribuito a ciò”

In una intervista a La Stampa, Jean Claude Juncker tesse le lodi di Renzi e fa mea culpa sull’immigrazione: “Abbiamo salvato 400 mila persone dalla morte, dico noi ma è stata soprattutto l’Italia. È un elemento che fa onore alle virtù da cui è nata l’Europa”.
A cura di Redazione
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Non mancherà di far discutere l’intervista che il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker rilascia al taccuino di Bresolin e Zatterin su La Stampa. In particolare per due passaggi, centrali per il futuro del nostro Paese e dell’intera Comunità europea. A una settimana dal referendum per la riforma della Costituzione, infatti, Juncker ribadisce di considerare le riforme “una questione essenziale per definire l’architettura istituzionale dell’Italia nei prossimi anni”.

In tal senso spiega di non voler interferire, ma aggiunge:

Che l’Italia debba continuare un processo di riforme è una cosa ovvia. E che Renzi aggredisca i problemi dell’architettura istituzionale mi sembra una cosa buona […] Non so se sarei utile a Renzi dicendo che vorrei che vincesse il Sì. Mi limito a dire che non vorrei vincesse il No. L’Italia è una grande nazione e Renzi ha contribuito a questo. Bisogna ammetterlo. Vorrei che il Paese ritrovasse il suo posto fra i grandi attori dell’Unione. L’Italia fa parte dell’Europa in modo essenziale. Se la perdessimo come architetto, ispiratore, artigiano dell’Europa, non sarebbe più la stessa cosa

È evidente però che i rapporti fra la Commissione e il nostro Governo non siano idilliaci, anche se Juncker dice di “faticare ad accettare” i rilievi del Governo sulla semi – bocciatura della manovra. Molto ruota intorno alla questione migranti:

Ho sempre affermato che l’Italia doveva essere aiutata per l’enorme sforzo nel Mediterraneo. Che le spese legate all’emergenza migranti non saranno contabilizzate per il calcolo del bilancio, come quelle per la messa in sicurezza dopo i terremoti, soprattutto per le scuole.

Il punto è che Junker conferma che Italia e Grecia non hanno ricevuto il supporto necessario dagli altri Stati membri della Ue:

Ho detto sin dall’inizio che non possiamo lasciare Grecia e Italia sole davanti al dramma delle migrazioni. Abbiamo salvato 400 mila persone dalla morte, dico noi ma è stata soprattutto l’Italia. È un elemento che fa onore alle virtù da cui è nata l’Europa […] Oggi i risultati sono ridicolmente insufficienti. Poco più di 7500 persone sono state ricollocate su 160 mila previste in due anni. È una politica che tarda a realizzarsi perché alcuni Paesi non rispettano il quadro normativo europeo fissato insieme

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