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Josefa Idem: “Serve una legge per le unioni civili tra omosessuali”

E’ il punto dal quale parte il programma del neo ministro per le Pari Opportunità. Per il momento però non si guarderà anche alla questione delle adozioni per le coppie omosessuali, come accaduto in Francia: “Occorre tener conto della realtà del Paese” dice la Idem.
A cura di Biagio Chiariello
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Una legge per le unioni civili fra omosessuali. E' il punto da quale il neo ministro per le Pari Opportunità, Sport e Politiche Giovanile del Governo Letta, Josefa Idem, vuol far partire il suo programma. Lo ha detto lei stessa in un'intervista a Repubblica. Il motivo? "Non deve importare se uno ha scelto di condividere la vita con una donna o un uomo, se una persona è gay, lesbica o eterosessuale. La cosa fondamentale è che tutti i cittadini devono avere gli stessi diritti, senza distinzione di sesso". Su questi basi il ministro sottolinea come non dovrebbero "esistere cittadini o coppie di serie B" e "non è importante come le chiami ma i diritti che dai" e questi "devono essere uguali per tutti i cittadini".

Più difficile l'adozione per le nozze gay – Per il momento però non si guarderà anche alla questione delle adozioni per le nozze gay, come accaduto in Francia: “Occorre tener conto della realtà del Paese, cominciamo dalle unioni, poi si vedrà “ dice la Idem. “Io – aggiunge – sono per la parità tra le persone, e quindi sì alla legge che dà la nazionalità a chi nasce in Italia, sì alla parità negli stipendi, nelle opportunità“. Quanto alla realtà “agghiacciante” del femminicidio, il Ministro spiega che il braccialetto antistalking suggerito dalla collega Cancellieri è “un’idea da valutare”. Inoltre, osserva tra le altre cose, che “manca un Osservatorio” e che “per questo vedrò le associazioni”. E a chi chiede l’ergastolo per il femminicidio, replica così: “non credo che l’inasprimento delle pene serva a diminuire i reati”.

L'importanza dello sport – Tra gli impegni del suo mandato c'è ovviamente l'obiettivo di dare quanta più importanza allo sport , che "ha una funzione culturale, di integrazione sociale e crescita: insegna a stare assieme, a rispettare le regole, dà un codice etico e di comportamento. Più sport farebbe dell'Italia un Paese più vivibile, con meno corruzione. Senza contare che fa risparmiare" dice l'ex canoista. In tal senso, sottolinea, ci vorrebbe “una palestra in ogni scuola, magari finanziandola con sponsor come ho fatto quando ero assessore a Ravenna. Per cercare di realizzarlo lavorerò con gli altri ministri, del Lavoro, della Pubblica istruzione”.

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