Jobs Act, Di Maio: “Anche la Corte Costituzionale ha iniziato a smontarlo”
"Torneremo all'epoca pre Jobs act che ha tolto un sacco di diritti". Lo ha annunciato il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio, nel corso del question time alla Camera.
Intanto la Corte Costituzionale ha stabilito che il calcolo dell'indennità di licenziamento per i licenziamenti ingiustificati, contenuto nel Jobs Act, è illegittimo. Un passaggio non da poco: se infatti secondo la riforma del lavoro voluta da Renzi veniva l'indennizzo era legato all'anzianità, ed era pari a due mensilità per ogni anno di lavoro, il governo Conte ha stabilito che non potrà essere inferiore a sei mesi, arrivando a toccare anche 36 mensilità. La sentenza completa arriverà solo tra qualche settimana. Ma intanto con una nota la Corte ha fatto sapere che "la previsione di un’indennità crescente in ragione della sola anzianità di servizio del lavoratore è contraria ai principi di ragionevolezza e di uguaglianza e contrasta con il diritto e la tutela del lavoro sanciti dagli articoli 4 e 35 della Costituzione".
Durante il suo intervento ne ha parlato anche Luigi Di Maio: "Oggi anche la Corte costituzionale ha iniziato a smontare il Jobs act". E ha aggiunto: "Bene aveva fatto il Decreto dignità ad andare nella direzione che oggi indica la Consulta, chi si ostina ad andare nell'altra direzione speriamo che si renda conto degli errori commessi".
Il vicepremier pentastellato ha detto che nel decreto per Genova è stata inserita anche la Cassa integrazione per cessazione: "Siamo al lavoro per assicurare idonee tutele per i lavoratori che si trovano in drammatiche situazioni di difficoltà perché il partito che li doveva difendere ha eliminato con il Jobs Act i loro diritti e le tutele". La cassa integrazione per cessazione di attività la "reintroduciamo nel decreto urgenze", il decreto Genova appunto. Il vicepresidente del Consiglio lo aveva già annunciato ieri ai metalmeccanici. "Le storture del Jobs Act le sistemeremo e cominceremo a dare risposte a quei 180 mila lavoratori che rischiano di rimanere in mezzo alla strada" per la prossima scadenza degli ammortizzatori.
E poi ha ribadito: "Non c'è alcun dato che testimoni la perdita di posti per il Decreto Dignità, che è stato concepito per stoppare il dilagare del precariato, causato non solo dal Jobs Act ma anche da tante norme come il Jobs Act". Di Maio ha sottolienato che "con il Decreto Dignità abbiamo iniziato a disincentivare il ricorso ai contratti a tempo determinato. Dal primo giorno di entrata in vigore seguiamo e raccogliamo le questioni applicative che ci vengono sottoposte".
"Non appena raccolti i feedback, provvederemo alla diffusione dei chiarimenti che si riveleranno necessari. Non abbiamo nessuna intenzione di creare difficoltà alle imprese", ha concluso.