Jobs Act, arrivano ferie solidali e stretta sulle dimissioni in bianco
Primo via libera del Parlamento alle cosiddette ferie solidali, la possibilità di devolvere parte o tutte le proprie ferie dal lavoro a colleghi che ne abbiano bisogno per gravi urgenze familiari. L'emendamento al decreto lavoro che introduce nel nostro ordinamento questa possibilità infatti è stato appena approvato in commissione lavoro del Senato dove prosegue la discussione sul Jobs Act del governo. Del resto l'emendamento era stato accolto in maniera positiva da parte dell'Esecutivo perché a costo zero per le casse dello Stato, e aveva trovato l'appoggio della totalità dei gruppi parlamentari. Rispetto al sistema francese, però, l'emendamento introduce in Italia un meccanismo più restrittivo. La cessione delle ferie che un dipendente potrà devolvere ad un proprio collega, oltre quelle previste dal contratto di lavoro nazionale della propria categoria, ci potrà essere solo quando una mamma o un papà ha un figlio minore che "necessita di presenza fisica e cure costanti per le particolari condizioni di salute". Questa necessità dovrà essere regolarmente attestata da un medico.
Contratti di solidarietà estesi
Nello stesso Jobs Act introdotte anche modifiche ai cosiddetti contratti di solidarietà che saranno più semplici e più ampi. Con questi cambiamenti i contratti di solidarietà infatti vengono potenziati per un uso più espansivo da parte delle aziende. Ci potrà essere ad esempio una riduzione dell'orario di lavoro e della retribuzione del personale con un contestuale aumento di organico dell'azienda. Infine introdotta una stretta contro le dimissioni in bianco. La commissione infatti ha approvato un emendamento al disegno di legge delega sul lavoro "per prevedere modalità semplificate per garantire la data certa nonché l'autenticità della manifestazione di volontà" del lavoratore sulle dimissioni o la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro. La conclusione del lavoro della Commissione è prevista entro mercoledì 17, mentre l'inizio dell'esame del disegno di legge in Aula è fissato per il 23 o il 24 settembre, per arrivare al voto finale in prima lettura entro la fine del mese.