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Jet all’Ucraina, Fondo sovrano europeo e muro anti-migranti: cosa si decide al Consiglio Europeo

Alla riunione straordinaria del Consiglio europeo che si tiene oggi, 9 febbraio, e domani, i leader europei affrontano soprattutto tre temi: l’invio di armi all’Ucraina, il nuovo Piano industriale green per l’Europa e la possibilità di costruire muri anti-migranti attorno ai confini dell’Ue.
A cura di Luca Pons
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Nei prossimi due giorni, tra il 9 e il 10 febbraio, si tiene a Bruxelles un incontro straordinario del Consiglio europeo, l'organo che raccoglie i capi di Stato o di governo dei 27 Stati membri dell'Ue. I temi in agenda sono soprattutto tre: il supporto all'Ucraina contro l'invasione della Russia, le misure economiche come il nuovo Piano industriale green annunciato dalla Commissione europea, e infine l'immigrazione, con il rafforzamento delle frontiere esterne dell'Europa.

Zelensky a Bruxelles per chiedere più armi all'Ucraina

L'incontro di oggi si è aperto con il discorso di Volodymyr Zelensky, presidente ucraino, che ha ringraziato l'Unione europea per il supporto al suo Paese e riaffermato che l'Ucraina intende diventare uno Stato membro dell'Ue in futuro. Zelensky parlerà individualmente con tutti i capi di Stato e di governo presenti a Bruxelles – anche se ha già incontrato il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz a Parigi, ieri sera, cosa ha che ha causato l'irritazione della presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Tra le richieste che Zelensky sta portando avanti negli ultimi giorni, oltre al supporto per la candidatura dell'Ucraina come Stato membro dell'Unione europea, c'è l'invio di nuove armi: in particolare, armi a lungo raggio e jet da combattimento, per poter contrastare l'esercito russo. Ieri il primo ministro britannico ha detto che la possibilità non è fuori discussione, ma che servirà molto tempo. Tra i leader europei, al momento nessuno si è detto favorevole alla proposta, anche se la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola ha esortato i capi di Stato e di governo a valutarla.

Piano industriale green, al via le trattative su chi deve pagarlo

Sul piano economico, al centro del dibattito ci sarà la proposta che Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha annunciato circa una settimana fa: un nuovo Piano industriale green per l'Ue, che sostenga le aziende europee soprattutto nel campo dell'energia rinnovabile e in altri settori strategici per la transizione ecologica. L'iniziativa, che è una risposta all'Inflation reduction Act degli Stati Uniti, dovrà essere discussa soprattutto per le modalità con cui verrà messa in campo.

La proposta della Commissione europea include di finanziare questo nuovo piano principalmente in due modi. Da una parte con aiuti di Stato, che quindi dovrebbero essere messi direttamente dagli Stati membri – un'opzione non gradita ai Paesi, come l'Italia, che hanno già un debito pubblico molto alto. "Possiamo essere d'accordo con l'aumento degli spazi per gli aiuti di Stato", ma in cambio si chiede "una flessibilità ampia sulla revisione di tempi e contenuti del Pnrr", ha commentato il ministro all'Economia Giancarlo Giorgetti.

Dall'altra, con un Fondo sovrano europeo, che userebbe le risorse dell'Unione europea per portare avanti iniziative comuni. Una proposta, questa, che piace molto di più all'Italia ma viene vista con scetticismo dai Paesi più conservatori sul piano fiscale, come la Germania. Nei prossimi due giorni, i leader europei si confronteranno per trovare il terreno comune.

Muro anti-migranti per l'Ue, potrebbe essere approvato con fondi europei

Sulla carta, il dibattito relativo all'immigrazione in Europa dovrebbe concentrarsi "sulla dimensione esterna della migrazione, migliorando i rimpatri e le riammissioni, controllando meglio le nostre frontiere esterne", come ha scritto il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. Ma negli ultimi giorni è emersa una possibilità più specifica, promossa dall'Austria e sostenuta da altri Paesi (tra cui Grecia, Malta e Slovacchia): quella di costruire dei muri di frontiera attorno ai confini dell'Ue.

L'ipotesi sarà discussa in questi due giorni, insieme a un rafforzamento dei meccanismi di rimpatrio. Nei mesi scorsi Michel ha specificato che sul piano giuridico non c'è alcun divieto di portare avanti un progetto simile con i fondi dell'Unione europea. Una richiesta simile era già stata fatta nell'ottobre 2021 da dodici Paesi dell'Unione europea, ma allora la Commissione si era opposta all'ipotesi di finanziarla.

Giorgia Meloni questa mattina ha aperto alla possibilità che anche l'Italia sostenga la proposta: "L'Europa deve controllare i suoi confini, in passato non l'ha fatto come avrebbe dovuto. Sono d'accordo con tutto ciò che limita l'immigrazione illegale e aiuta quella legale. Bisogna usare strumenti diversi per i diversi confini che abbiamo: l'Italia, per esempio, chiede di dare risposte specifiche per il Mediterraneo. Supporterò le richieste di altri Paesi, e spero che loro supporteranno le mie", ha detto.

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