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Iva, il Governo (forse) ha trovato le risorse: niente aumenti fino a dicembre, poi si vedrà

Dopo la confusione degli ultimi giorni si aprono spiragli per la cancellazione dell’aumento dell’Iva. Ma Letta non intende continuare a farsi logorare dai partiti.
A cura di Redazione
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L'aumento dell'Iva sarà bloccato fino al 31 dicembre 2013. È questa la voce che rimbalza nei corridoi della politica dopo le polemiche delle ultime ore fra il ministro Fabrizio Saccomanni e la componente di maggioranza che fa riferimento al Popolo della Libertà. Polemiche che sembravano aver portato il ministro del "realismo" (che chiede una seria riflessione sulla reale situazione delle casse dello Stato) ad un passo dalle dimissioni: opzione immediatamente bocciata dallo stesso Enrico Letta, da sempre grande estimatore dell'ex dirigente della Banca d'Italia. Del resto, il Presidente del Consiglio è atteso ad una prova cruciale per il destino dell'esecutivo: dimostrare che ci sono margini per portare a casa provvedimenti di grande impatto e soprattutto dimostrare di poter prendere decisioni in autonomia, senza ultimatum o minacce dei partiti che compongono la maggioranza.

Una missione non certo semplice, proprio perché l'esecutivo è frutto di larghe intese mai così instabili. Ma soprattutto perché ci sono scadenze non più rinviabili, "complicate" per giunta dallo sforamento del 3% nel rapporto fra deficit e Pil. Così, la strada scelta sembrerebbe ancora quella del compromesso che, secondo Francesco Bei su Repubblica, comporterà la copertura "politica" del piano di rientro nel limite del 3% e la rinuncia all'aumento dell'Iva fino al 31 dicembre: "Per l'Iva, però, il piano prevede un ridisegno complessivo della giungla delle aliquote che diventerà operativo a partire dal primo gennaio 2014 e che servirà a scongiurare definitivamente l'aumento di quella maggiore. […] "I partiti possono fare tutto quello che vogliono – ripete in queste ore Fabrizio Saccomanni – ma non mi possono chiedere di sforare il tetto del 3% nel rapporto deficit/Pil". Un impegno non da poco visto che per correggere lo scostamento dello 0,1 per cento (attualmente il rapporto è al 3,1%) occorre trovare un altro miliardo e 600 milioni di euro da qui a fine anno".

Insomma, se pure verrà superato l'ostacolo del "miliardo" necessario a scongiurare l'aumento dell'Iva fino a dicembre, la sensazione è che anche questa volta si sia optato per una misura – tampone: fino a che punto reggerà la pratica del compromesso non è dato sapere.

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