Iv va con Bardi, Faraone: “Conte non vuole solo partecipare al campo largo, vuole anche farlo fallire”
Italia viva ha annunciato che alle prossime elezioni regionali in Basilicata, che si terranno il prossimo 21 e 22 aprile, sosterrà il governatore uscente Vito Bardi (Forza Italia), candidato del centrodestra. La decisione, che successivamente è stata presa anche da Azione, ha sancito la rottura del campo larghissimo del centrosinistra, che invece si era mosso compatto (insieme anche all'ex Terzo Polo) per le elezioni regionali in Abruzzo dello scorso 10 marzo, appoggiando Luciano D'Amico.
In questo caso Pd e M5s, insieme ad Avs, Più Europa e Psi, dopo la rinuncia di Domenico Lacerenza, hanno lanciato la candidatura del dem Piero Marrese. Ma le distanze tra i ‘riformisti' e i progressisti sono troppo marcate, e l'unica soluzione è andare divisi. Per il Piemonte, dove di vota a giugno in concomitanza con le elezioni europee, si prospetta lo stesso schema. Ne abbiamo parlato con Davide Faraone, capogruppo di Iv alla Camera.
Onorevole, perché avete deciso di appoggiare Vito Bardi in Basilicata?
Vito Bardi è un moderato, liberale, sono molte le assonanze con noi di Italia Viva. L’allargamento della sua coalizione, gli consentirà di recepire nuovi stimoli, nuove idee. Come purtroppo si è ampiamente visto, dall’altra parte c’è il caos, ci sono due partiti, M5S e Pd, che hanno trovato un candidato in zona cesarini, alla vigilia della presentazione delle liste, dopo averne bruciati tanti altri.
Avete partecipato alla trattativa con il cosiddetto ‘campo largo’ per provare a individuare un candidato comune?
In realtà non c’è nessuna trattativa, nessun dialogo, come in altre Regioni dispone Giuseppe Conte, che nel caso in cui avanzino altre candidature, le blocca. In pratica il leader M5s prova a fare il Jep Gambardella de noantri, non vuole solo partecipare al campo largo, vuole anche farlo fallire. E devo dire, che ci riesce benissimo. Una tattica suicida, che però viene assecondata in tutto e per tutto dal Nazareno.
Perché invece in Abruzzo avete sostenuto Luciano D’Amico, presentandovi in coalizione con Pd e M5s?
Quando è in campo un candidato serio, con un programma concreto, noi lo appoggiamo, a prescindere dalla coalizione. È successo così in Basilicata con il centrodestra, così come era successo in Abruzzo con il centrosinistra. È il nostro modo di procedere, succederà così anche altrove.
E in Piemonte che partita sarà? Anche lì correrete con il governatore uscente Cirio?
Purtroppo vedo che il campo largo ha azionato il suo solito modello, bruciare candidati in successione, basta evitare sempre le primarie, forse perché le facevamo noi, che poi le elezioni riuscivamo anche a vincerle. Ci sono ancora tanti sindaci che devono il loro percorso alle primarie che decidemmo noi. Due nomi? Antonio Decaro a Bari e Giorgio Gori a Bergamo. Tornando a Torino, ora è stata indicata Gianna Pentenero e già il M5s le preannuncia guerra.
Ieri Renzi ha detto che voi siete “alternativi alla famiglia Addams Meloni”, però poi vi candidate insieme alle regionali…
Noi siamo una opposizione concreta al governo Meloni, non ideologica. Vede quelli ‘seri’, mi riferisco al Pd ed ai 5 stelle, sono le vere ruote di scorta. Anche la settimana scorsa, hanno salvato la presidente del Consiglio, sul terzo mandato, decidendo scientificamente di non approfondire le divisioni della destra. Se avessero votato tutti l’emendamento di Italia Viva, Giorgia sarebbe dovuta salire al Colle. Mi creda, il campo largo è l’avversario preferito da Fratelli d’Italia.
A che punto è invece il cantiere per le europee? L’idea è quella del cartello elettorale di Centro in nome degli “Stati Uniti d’Europa”. È ancora possibile un dialogo tra voi e Calenda per una lista tutti insieme?
Calenda adora i veti e con la politica ha un rapporto complicato, quindi ha deciso unilateralmente di procedere comunque, da solo. Come si suol dire, auguri. Quanto a noi, decideremo nelle prossime ore. Siamo interessati alla proposta sugli Stati Uniti d’Europa, ma siamo anche pronti a procedere con la nostra lista di Centro. L’importante è contribuire a cambiare l’Europa, ma a differenza dei sovranisti, lo diciamo da europeisti convinti. Non vogliamo più che la Commissione sia una timida comparsa, come è successo in questi anni, vorremmo che l’Europa tornasse protagonista nei tavoli globali sulle grandi questioni. Ed ancora, una istituzione che provi ad essere la marcia in più per il nostro sistema produttivo e non più l’Azzeccagarbugli come spesso è stata. Noi ci siamo, siamo pronti, bisogna dare una rappresentanza a Bruxelles a quei tanti elettori che non si fidano dei partiti che al governo aumentano le tasse e raddoppiano gli sbarchi, e che non vogliono finire con i populisti.