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Italicum, Renzi: “Solo Parlamento può cambiarla”. Di Maio: “Folle, ci sono altre priorità”

Continuano le polemiche intorno all’Italicum, la legge elettorale appena entrata in vigore e già “a rischio” modifica.
A cura di Redazione
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Come noto, alla ripresa dopo la pausa estiva, il Parlamento esaminerà una mozione di Sinistra Ecologia e Libertà su eventuali profili di incostituzionalità dell’Italicum, la nuova legge elettorale approvata da questa legislatura ed entrata in vigore a partire dal primo luglio di quest’anno. La riapertura della discussione ha riacceso le polemiche sulla legge elettorale, che in effetti rischia di essere modificata ancor prima di essere utilizzata per la prima volta. Il destino dell’Italicum, poi, si è incrociato con il referendum sulla riforma della Costituzione: del resto, per scelta della maggioranza di Governo, la legge si applica alla sola Camera dei deputati. Dunque, nel caso in cui la riforma della Costituzione fosse bocciata dagli italiani e si rendesse necessario un ritorno alle urne, il rischio è che si voti con due sistemi elettorali diversi: l’Italicum per la Camera dei deputati e il Consultellum, ovvero il Porcellum emendato dagli aspetti ritenuti incostituzionali dalla Consulta, per il Senato.

Renzi, parlando da Varsavia, ha ribadito che il Governo non intende entrare nel dibattito: “L'Italicum è una buona legge elettorale, l'ho sempre detto. E non essendo su questo il referendum non vedo come si possa continuare a collegarlo al referendum costituzionale”. E ha sottolineato che ora “è un tema nella disponibilità del Parlamento”, evitando di replicare nel merito ad alcune osservazioni (tra cui quella di Carlo De Benedetti): “L’Italicum dà la possibilità ai cittadini di capire chi vince e chi perde, detto questo cala il silenzio stampa del presidente del Consiglio sulla legge elettorale”.

La possibilità di modifiche preoccupa anche il Movimento 5 Stelle, che da tempo sostiene che la maggioranza voglia cautelarsi da una possibile sconfitta in un eventuale ballottaggio. Di Maio attacca: “Per noi l’Italicum va abolito, non modificato. Vorremmo il Democratellum. Noi faremmo la migliore legge che si ispiri alla stabilità della maggioranza. Il paradosso è che chi ha votato l’Italicum ora vuole cambiarlo. Delle due l’una, o prima erano solo slogan di partito o ora hanno paura del M5s”. Quanto però alla possibilità di modifiche ora, ribadisce: “Le priorità per il Paese sono altre. La mia paura è che per salvarsi le poltrone bloccheranno i lavori parlamentari. Una follia. Potrebbe farci piacere, ma non voglio godere della mediocrità dell’avversario”.

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