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Italiani arrestati in Venezuela, Tajani: “Chiedo la liberazione dei dissidenti politici. Paese torni libero”

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha chiesto “la liberazione dei dissidenti politici detenuti in Venezuela”: sono diversi i cittadini italo-venezuelani scomparsi nei giorni scorsi, arrestati nel mezzo delle manifestazioni di protesta contro il governo di Nicolas Maduro, riconfermato alla guida del Paese in una tornata elettorale che viene però contestata dall’opposizione.
A cura di Annalisa Girardi
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È tanta la preoccupazione per gli italiani che sono spariti in Venezuela, arrestati durante le proteste seguite alle elezioni che hanno confermato Nicolas Maduro alla guida del Paese. Un esito contestato dall'opposizione e messo in dubbio anche alcuni organismi internazionali. In queste settimane, il governo venezuelano sta reprimendo le manifestazioni e diversi dissidenti sono stati arrestati. Tra cui, appunto, alcuni cittadino italiano-venezuelani. Anche la Farnesina si è attivata per chiederne la liberazione: in un comunicato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha chiesto "la liberazione dei dissidenti politici detenuti in Venezuela" e ha assicurato che continuerà a monitorare la situazione attraverso una speciale task force.

E ancora: "Lavoriamo con i partner affinché il Venezuela possa finalmente tornare a essere un Paese libero".

Tra le persone che sono sparite nei giorni scorsi, dopo essere state arrestate, ci sono Williams Dávila (deputato dell'Assemblea nazionale venezuelana per il partito Azione) e di Américo de Grazia (ex deputato e simbolo dell'opposizione), entrambi con il doppio passaporto. Ma non sono gli unici: il deputato di Fratelli d'Italia Andrea Di Giuseppe ha raccontato di essere in contatto con alcune famiglie italo-venezuelane che hanno raccontato degli arresti ai danni di dissidenti politici o di persone che hanno partecipato alle manifestazioni di protesta. 

Uno degli ultimi casi, riferiti da Di Giuseppe, è quello di Antonio Calvino, oppositore del governo. "Dal 9 agosto scorso non si hanno più tracce di Calvino, oppositore del governo, arrestato tre anni fa durante il Covid davanti al nostro consolato a Caracas per incitamento all'odio con la presunta accusa di voler assaltare il nostro consolato e liberato lo scorso anno su pressione del nostro stesso governo. Ad avvisarci è stato il Comites degli italiani in Venezuela", ha fatto sapere il deputato. "Chiunque si rifiuta di andare a casa sua e della famiglia per verificare di persona cosa sia successo, perché hanno paura loro stessi di ritorsioni. Per cui abbiamo denunciato la cosa al console", ha poi aggiunto.

Tra gli arrestati c'è anche Rita Capriti, la cui famiglia è originaria di Mirto, in provincia di Messina. È un'esponente del partito di opposizione "Primero Justicia" e sarebbe stata prelevata dalle autorità nella notte tra il 1 e il 2 agosto. "Le accuse sono di incitamento all'odio, terrorismo e resistenza a pubblico ufficiale. Ma sono accuse mossele per il suo impegno politico. Il ministero degli Esteri sta seguendo il caso dall'inizio dell'arresto. E Tony, il fratello della donna, era già pronto a tornare in Sicilia ma è rimasto bloccato lì dopo l'arresto della sorella", ha fatto sapere Bernadette Grasso, esponente di Forza Italia e membro dell'Assemblea regionale siciliana.

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