video suggerito
video suggerito
Covid 19

Italia zona rossa a Natale, D’Incà: “Salvare vite umane è la priorità. Io non vedrò i miei genitori”

Sono in arrivo le nuove misure anti Covid per Natale. Il ministro Federico D’incà: “È il momento di fare un sacrificio per il massimo risultato che è la sicurezza e la felicità dei nostri cari”. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento ha detto poi che le prime vaccinazioni potrebbero partire entro la fine del 2020.
A cura di Annalisa Cangemi
1.479 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Il ministro per i Rapporto con il Parlamento Federico D'Incà torna a parlare delle nuove restrizioni per Natale, su cui il governo dovrebbe decidere nelle prossime ore, dopo l'incontro con le Regioni. "In questo momento la priorità è salvare vite umane. Oggi è una giornata molto importante, ci sono incontri, si faranno le verifiche degli ultimi dati. Oggi quasi tutte le Regioni sono in zona gialla, significa che la curva è in discesa, ma ci vuole poco per cambiarla e trovarsi in salita”. Ieri il Comitato tecnico scientifico ha lanciato l'allarme, chiedendo un inasprimento delle misure, alla luce della risalita anche dell'Rt, che è sempre sotto l'1, ma è a 0,80. Gli esperti chiedono sostanzialmente un rafforzamento nei controlli, soprattutto per evitare assembramenti.

È probabile, come ha detto ieri sera anche il ministro Boccia, che l'Italia vada verso un unico colore durante le feste, e più sarà intenso più rigide saranno le regole. Se tutte le Regioni saranno arancioni ad essere penalizzati saranno i bar e ristoranti, costretti a chiudere a pranzo, anche nei giorni festivi. Se saranno rosse non solo ci sarà il divieto di uscita dal proprio Comune, divieto che già c'è per il 25 e 26 dicembre e per il giorno di Capodanno, ma chiuderanno anche i negozi e non si potrà uscire di casa se non per motivi di salute, lavoro o necessità.

D'Incà, ospite a Start su Sky TG24, spiega quando verranno varate le misure: "C’è una Capigruppo di maggioranza in questo momento – ha detto -, che sta definendo la presentazione di una propria mozione, poi si andrà in aula per comprendere le indicazioni del Parlamento, della Conferenza Stato-Regioni. Il tutto sempre con le indicazioni del Cts, perché questo governo non cerca il consenso, ma cerca di fare le scelte giuste".

"Io abito a fianco dei miei genitori, non andrò a Natale a mangiare con loro – ha detto il ministro – Viaggio su Roma, mi sposto, loro sono del '48 e del '50 devo stare attento. Ho preso dei regali, piccoli pensieri e se entro in casa sto a distanza e con la mascherina. È il momento di fare un sacrificio per il massimo risultato che è la sicurezza e la felicità dei nostri cari", ha aggiunto.

Per quanto riguarda il vaccino D'Incà ha detto che le prime vaccinazioni potrebbero partire entro la fine dell'anno: "Vogliamo partire con Francia e Germania, dando un significato di unità, per noi sarà un grande passo in avanti per l'Europa, entro il 2020 saranno poche dosi ma il percorso è aperto".

Sul vaccino, ha detto ancora, "stiamo lavorando e siamo pronti. È ovviamente un lungo percorso che riguarderà mesi. Iniziamo con fine dicembre, poi gennaio, febbraio… aprile. Ci vorrà pazienza perché le scorte arriveranno un po' per volta perché si tratta di un vaccino mondiale. Ma comunque l'Italia, come ha dimostrato in questi mesi, sarà di esempio per gli altri paesi".

D'Incà ha anche replicato a Renzi, che ieri sera da una parte ha spiegato di non voler far cadere il governo, dall'altra ha sollecitato il premier Conte affinché vengano utilizzati i 36 miliardi del Mes per la sanità: "Credo che Renzi ponga problematiche che vanno ascoltate ma credo anche che in questo momento non ci sia bisogno di fare polemica ma di correre insieme. Il mio invito è quello di correre insieme".

"Io lo vedo spesso che va a correre.. ecco, ci può aiutare a correre di più e a fare km insieme, il Paese ne ha bisogno e ne usciremo rafforzati", ha aggiunto.

Quindi ha ribadito la posizione del Movimento Cinque Stelle sul Mes: "Come M5s abbiamo due priorità che devono essere chiare: la prima è far correre il Paese attraverso il Recovery plan, un piano che ci permetta di far cambiare l'Italia. L'altro, da gennaio, è mettere in pratica un grande piano per la vaccinazione e finalmente uscire da questa pandemia".

"Il Mes – ha aggiunto – lo vedo passare continuamente. Abbiamo scritto insieme in maggioranza tutti i passaggi. La nostra posizione è chiara, la sua altrettanto. Vedremo nelle prossime settimane".

1.479 CONDIVISIONI
32817 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views