Italia Viva vuole eliminare identità di genere dal ddl Zan, Pd: “Così si allinea alla Lega”
È il giorno delle proposte sul testo del disegno di legge Zan già approvato alla Camera. E se Partito Democratico e Movimento 5 Stelle sono compatti per il voto in Senato del testo così com'è (vorrebbero arrivare in Aula il 13 luglio), da Italia Viva arrivano diverse proposte di modifica. I capigruppo renziani in Senato e in commissione Giustizia propongono, per alcuni versi, di tornare al ddl firmato da Ivan Scalfarotto, che era stato unificato alla Camera insieme ai testi dello stesso Alessandro Zan e di Laura Boldrini del Pd, di Mario Perantoni del Movimento 5 Stelle e di Giusi Bartolozzi di Forza Italia. L'emendamento Faraone-Cucca, spiegano da Italia Viva, elimina la formula "identità di genere" e ritorna alla definizione contenuta nel ddl Scalfarotto che parlava di omofobia e transfobia, perché "contestata da sinistra dalle femministe, ma anche dalla destra cattolica in quanto alluderebbe alla cosiddetta teoria gender".
Italia Viva chiede anche di modificare l'articolo 7, che prevede l'organizzazione di cerimonie, incontri e iniziative il 17 maggio, nella giornata contro l'omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia, e aggiungere la dicitura "nel rispetto dell'autonomia scolastica". I renziani chiedono anche di togliere "la cosiddetta clausola salva idee" tanto contestata da chi ostacola la legge, per tornare al testo del ddl Scalfarotto. Dura la replica di Monica Cirinnà, senatrice del Partito Democratico e segretaria in commissione Giustizia: "Dopo avere approvato il testo alla Camera, ora chiedono modifiche su quegli stessi punti sui quali c'era stata trattativa e avevano dato il loro consenso – spiega Cirinnà – Con queste proposte, Italia Viva si allinea nella sostanza alle posizioni della Lega e del centrodestra, alleandosi con loro nella battaglia per affossare il ddl Zan".
Questo disegno di legge è "il frutto di un lavoro di concertazione durato mesi tra tutte le forze politiche che hanno avuto interesse a parteciparvi, da Forza Italia a Leu", ricorda all'Agi Alessandra Maiorino. La senatrice del Movimento 5 Stelle in commissione Giustizia, tra le artefici del testo unico approvato a Montecitorio, ricorda che "c'è stato un anno di esame in commissione Giustizia della Camera, infine in Aula dove pure si è aperto a modifiche". La senatrice ci tiene a ricordare che "contrariamente a quanto si dice, questo lavoro, è un testo equilibrato, rispondente alle normative europee in materia di tutela dei diritti delle persone Lgbti e anche moderato, visto che la sanzione non riguarda la parte dell'articolo 604bis inerente la propaganda delle idee".