Italia Viva non molla sul Mes sanitario: “Liste d’attesa lunghissime, Meloni acceda al fondo”
Italia Viva non molla sul Mes sanitario. E torna a chiedere al governo di accedervi il prima possibile. "I giornali di oggi pubblicano dati assurdi sulle liste d'attesa. Ci vogliono in media due anni per una mammografia, un anno per una Tac. A fronte di questa follia, perché il governo Meloni ha detto no al Mes? Davvero l'ideologia sovranista viene prima della salute dei cittadini?", ha scritto il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, su Twitter.
Da tempo il partito del senatore fiorentino insiste perché il Paese acceda al Mes sanitario. Ma sul fondo Salva Stati la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sembra avere le idee piuttosto chiare: "Finché io conto qualcosa, che l'Italia non accederà al Mes lo posso firmare col sangue", aveva detto appena qualche settimana fa.
È bene fare qualche precisazione. Per Mes sanitario si intende una speciale linea di credito, la Pandemic crisis support, che garantirebbe al nostro Paese circa 37 miliardi di euro da spendere per la sanità pubblica. Si tratta di un nuovo strumento, creato nel 2020, per fronteggiare l'epidemia di Covid che stava mettendo in ginocchio i sistemi sanitari nazionali. Ad oggi, nessun Paese del Mes ha chiesto di accedervi. L'Italia, però, è l'unico Paese dell'Eurozona che ancora non ha ratificato la riforma del trattato istitutivo del fondo Salva Stati.
Su questo Meloni è stata molto chiara rispetto alla sua posizione. Tuttavia sia lei che altri membri del governo, interrogati sulla questione, hanno detto che sulla questione si esprimerà il Parlamento. In particolare, il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti aveva ammorbidito i toni passati dicendo che le Camere dovrebbero discutere della riforma in modo approfondito.
Per Meloni il problema rimangono le condizioni "troppo stringenti" del Mes ed è contraria alla ratifica della riforma, di cui si parla ormai dal 2019. Dopo che la Corte costituzionale tedesca ha respinto un ricorso contro l'approvazione delle modifiche da parte della Germania, l'Italia è rimasta l'unico Paese a non averla ratificata.