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Italia al Centro, che cos’è il nuovo progetto politico di Matteo Renzi e Giovanni Toti

La nuova creatura politica di Matteo Renzi e Giovanni Toti è pronta a nascere. Si chiamerà Italia al Centro e punterà a creare un gruppo parlamentare unico alla Camera e al Senato e una federazione a livello politico.
A cura di Annalisa Girardi
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Se ne parla ormai da mesi. E ormai la nuova creatura politica centrista è pronta a nascere. Si chiama Italia al Centro ed è il progetto a cui stanno lavorando Matteo Renzi e Giovanni Toti. Chiusa la partita del Quirinale che ha portato al Mattarella bis, continuano le fibrillazioni tra i partiti: potrebbe arrivare già nelle prossime settimane, o addirittura a giorni, la ratifica da parte di Italia Viva e Coraggio Italia e verrebbe così messo nero su bianco il progetto politico centrista, insieme a una sorta di road map da seguire.

Insomma, il cantiere centrista si appresta a concretizzare il lavoro di questi mesi: a livello parlamentare si punterebbe a creare un gruppo unico alla Camera e al Senato. A Montecitorio si andrebbero a unire i 29 deputati di Italia Viva e i 21 di Coraggio Italia, che dovrebbero sottoscrivere una sorta di "patto di consultazione" per muoversi poi all'unisono al momento delle votazioni in Aula. A Palazzo Madama si andrebbe invece a raggruppare i 15 senatori del gruppo IV-Psi con la componente del Misto riconducibile a Coraggio Italia, cioè altri 9 senatori. A livello politico si pensa a una federazione tra i due partiti, che in realtà possa allargarsi a più ampio raggio per andare a occupare uno spazio al centro che potrebbe attrarre anche diverse voci al di là di renziani e totiani.

Chi potrebbe aggiungersi al progetto politico del grande centro di Renzi e Toti? "Non sono interessato a queste ipotesi centriste che leggo sui giornali. Questa operazione non mi riguarda, non sono in alcun modo coinvolto", ha detto Pier Ferdinando Casini in un'intervista con La Stampa. Allo stesso tempo però il deputato, uno dei nomi che erano stati fatti durante l'elezione del presidente della Repubblica e che avrebbe potuto contare su una consistente manciata di voti al centro, ha sottolineato: "Sicuramente lo spazio politico al centro c'è, e i possibili interpreti anche. Poi bisogna vedere cosa sono capaci di fare".

Ma al di là dei parlamentari centristi, Italia al Centro potrebbe anche richiamare esponenti del fronte progressista o del centrodestra moderato che non si identificano più nelle linee imposte ai vertici. D'altronde, parlando della riforma della legge elettorale in un'intervista con Repubblica, anche il ministro Renato Brunetta, esponente di spicco di Forza Italia, ha commentato: "Bisogna avviare un dibattito per tornare a un sistema di tipo proporzionale, serio e corretto verso la governabilità. Nelle democrazie mature regolate dal maggioritario, due visioni alternative convergono al centro e isolano le tendenze estremizzanti. In Italia, invece in ragione della sua democrazia ancora non compiuta, il maggioritario ha prodotto l'effetto opposto: ha radicalizzato l'offerta politica e ha lasciato il centro senza voce".

Per poi ammettere: "Forza Italia ha vinto quando ha tenuto tratti riformisti. Ha perso quando si è appiattita sulla ‘destra-destra'. La coalizione recente di centrodestra sembra non esistere più. Il mio sogno è riunire le culture politiche europeiste". Insomma, non solo il centro potrebbe presto tornare al centro della scena politica, ma potrebbe anche rivelarsi molto più ampio del previsto.

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