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Ita-Lufthansa, blocco della trattativa nella notte. Il Mef: “Governo non intende svendere”

Bloccato nella notte l’accordo tra Ita e Lufthansa alle ultime battute. Il negoziato per l’acquisizione di Ita Airways sarebbe stato stoppato per divergenze sul prezzo finale dell’operazione.
A cura di Annalisa Cangemi
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Dopo due anni di trattativa a rischio l'accordo fra il ministero dell’Economia e Lufthansa per la cessione di Ita Airways, nonostante il via libera della Commissione europea. L'accordo per l'acquisizione di Ita Airways sarebbe stato bloccato per divergenze sul prezzo finale dell'operazione.

Il negoziato tra Ita e Lufthansa a quanto si apprende si è arenato nella notte perché il Mef, all’ultimo minuto, ha deciso di non firmare. E quindi il pacchetto con il piano finale dell'alleanza Ita-Lufthansa non è stato consegnato a Bruxelles come invece era previsto per ottenere l'ultimo via libera Ue. Fonti a conoscenza dei fatti hanno riferito a Radiocor che il motivo del contendere riguarderebbe l'oscillazione di prezzo della seconda tranche della somma da versare per arrivare alle nozze dei due vettori.

In particolare l’oscillazione, che era già presente nell’accordo del closing firmato in precedenza, si aggirerebbe attorno ai 10 milioni di euro. Il Mef non commenta, ma non smentisce neppure, le ricostruzioni, riportate anche sul suo sito dal ‘Corriere della Sera' su un litigio sul prezzo con Lufthansa, avvenuto "poco prima di inviare a Bruxelles i documenti per l'ok alle nozze".

Italiani e tedeschi, secondo quanto si legge sul Corriere, "hanno iniziato a discutere su alcune clausole contrattuali relative alla cifra da sborsare in seguito al primo aumento di capitale riservato a Lufthansa. A quel punto – è una delle ricostruzioni – il colosso tedesco avrebbe evidenziato che il closing, plausibilmente a fine anno, dovrebbe vedere un ‘aggiustamento' della cifra relativa alla seconda tranche pari ai 603 milioni di euro perché Ita rispetto a sei mesi prima avrà perso valore". Le parti, come stabilito dal timing iniziale, hanno tempo fino all’11 novembre per la consegna del pacchetto.

Secondo Radiocor, il Mef non intende svendere Ita Airways e l'atteggiamento di Lufthansa viene ritenuto "inaccettabile". Fonti vicine al dossier hanno riferito che il ministro Giancarlo Giorgetti sarebbe "molto irritato".

Pd chiede al ministro Giorgetti di riferire sulle ragioni del mancato accordo

"Se confermata, la notizia rappresenterebbe una gravissima responsabilità da parte del Mef. La mancata firma del pacchetto finale dell'accordo ITA-Lufthansa e la conseguente mancata consegna del piano alla Commissione europea rischiano di produrre effetti fortemente negativi per il futuro di ITA Airways e per la competitività del settore aereo nazionale. Chiediamo al ministro Giorgetti di riferire immediatamente in Parlamento su quanto sta accadendo, dato che, a quanto si apprende, l'accordo era stato già concordato e firmato da tutte le parti coinvolte, ma risultava mancante solo l'approvazione finale del Mef. Questo stop dell'ultimo minuto, se confermato come decisione del Ministero, richiede una spiegazione dettagliata e urgente delle motivazioni di tale scelta e delle sue ripercussioni", ha scritto in una nota il capogruppo Pd in commissione Trasporti alla Camera, Anthony Barbagallo.

"I patrioti alle vongole sembrano essersi accorti nottetempo che quando si svendono asset strategici, chi compra tende a non fare sconti. Sull'accordo Ita-Lufthansa si profila all'orizzonte un altro pasticcio da parte del governo Meloni, con il nostro Paese che ora rischia una fase pericolosa di stallo non solo relativamente a Ita Airways, ma a tutto il settore del trasporto aereo. Purtroppo tutta la gestione Giorgetti di questo dossier si è rivelata impacciata e accidentata dall'inizio. Arrivati a questo punto, il ministro ha il dovere di venire immediatamente in Parlamento a chiarire cosa sta accadendo e dove vuole condurre Ita Airways", si legge in una nota dei parlamentari M5s delle commissioni Trasporti di Senato e Camera, Gabriella Di Girolamo, Elena Sironi, Luigi Nave, Antonino Iaria, Luciano Cantone, Roberto Traversi e Giorgio Fede.

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