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Istat: per il 41% degli italiani la sicurezza è il problema più sentito

Secondo i dati diffusi dall’Istat, il 41,1% delle famiglie italiane è turbato dalla criminalità. È il livello più alto dal 1994, dieci punti percentuali in più rispetto ai dati del 2014.
A cura di Claudia Torrisi
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La preoccupazione più grande degli italiani è quella relativa alla sicurezza. Secondo i dati diffusi dall'Istat, a essere turbate dal problema della criminalità sono il 41,1% delle famiglie. È il livello più alto dal 1994, dieci punti percentuali in più rispetto ai dati del 2014. Un'ansia che supera quelle ritenute prioritarie nel 2014: il traffico – al 38,4% – l'inquinamento – 36,7% – e il parcheggio, 37,3%.

A questo timore per la propria incolumità – o dei propri beni – corrisponde un forte calo degli italiani della fiducia riposta negli altri: solo il 19,9% è convinto che la maggior parte della gente sia "degna di fiducia". Il restante 78,6% degli italiani, invece, è diffidente e pensa che sia necessario "stare molto attenti" quando ci si rapporta con gli altri. A dimostrazione di questa percezione è sceso, ad esempio, il numero di persone che vede come probabile il fatto che il vicino di casa gli restituisca il portafoglio smarrito. Lo pensa il 69,4% degli italiani, erano il 71% del 2014. La percentuale scende ancora se si parla della restituzione da parte di uno sconosciuto: 11,1% (contro il 12,3% dell'anno scorso).

Non solo sicurezza, però. Tra i problemi che affliggono le famiglie italiane c'è anche un "allarme acqua", specialmente al sud. Nel meridione, il 18,3% – il dato più alto dal 2010 e molto superiore alla media nazionale (9,2%) – lamenta problemi nell'erogazione. Inoltre il 30% delle famiglie italiane non si fida a bere acqua dal rubinetto. Una percentuale che al sud raggiunge il 40,2%.

Tra i dati raccolti dall'Istat, ce n'è anche uno positivo: crescono le persone che si dichiarano soddisfatte della propria situazione economica – soddisfazione che ha toccato i livelli più alti dal 2011. La percentuale passa dal 43,4% del 2014 al 47,5% del 2015. Il 57,3% delle famiglie valuta invariata o in miglioramento la propria situazione (erano il 52,1% nel 2014).

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