Istat, nel paniere arrivano topper per materasso, speck e cono gelato per misurare l’aumento dei prezzi
Come ogni anno, l’Istat ha aggiornato l’elenco dei prodotti che formano il cosiddetto "paniere di riferimento" che serve per misurare quanto aumentano i prezzi, ovvero il tasso di inflazione. L'Istituto ha fatto sapere che nel paniere utilizzato per il 2025 ci sono in tutto 1.923 prodotti monitorati, un aumento rispetto al 1.915 dello scorso anno. I beni ‘scartati' sono i tamponi Covid, ormai poco diffusi, mentre diversi prodotti sono stati aggiunti: tra questi il cono gelato, lo speck da banco e il topper per materasso. Una scelta, quest'ultima, che ha sollevato qualche polemica.
Come cambia il paniere Istat 2025: i prodotti aggiunti e quelli esclusi
Solamente due prodotti sono stati esclusi, per un motivo piuttosto evidente: si tratta dei test rapidi e dei tamponi molecolari per il Covid-19. Rispetto agli ultimi anni, ci si aspetta che nel 2025 saranno pochi gli italiani che dovranno usare uno di questi test, e perciò il loro prezzo è poco rilevante per misurare la situazione reale dei cittadini. Al contrario, ben nove prodotti sono stati aggiunti al paniere. Si tratta di:
- Speck da banco
- Pantalone corto da donna
- Lampada da soffitto
- Camera d'aria per biciclette
- Spazzole tergicristalli
- Sacchetti igienici per cani
- Ciotola per cani e gatti
- Cono gelato
- Topper per materasso
L'aggiornamento non significa che di colpo questi prodotti siano diventati indispensabili per tutti in Italia. Come l'Istat spiegato, i cambiamenti tengono conto "delle novità nelle abitudini di spesa delle famiglie", ma cerca anche di "ampliare la gamma dei prodotti che rientrano tra i consumi ormai consolidati". Insomma, tenendo sotto controllo anche i prezzi di questi beni, il dato sul cambiamento dell'inflazione dovrebbe essere ancora più vicino all'effettiva esperienza degli italiani che fanno la spesa.
La polemica sul topper per materasso
Le associazioni dei consumatori hanno risposto con toni anche critici alle decisioni dell'Istat. Codacons ha detto che le nuove voci "non sembrano apportare un reale contributo al miglioramento delle rilevazioni dei prezzi", e in particolare ha criticato il topper per materasso, aggiunto "sull’onda lunga di programmi televisivi che hanno pubblicizzato i benefici di tale prodotto trasformandolo in una moda del momento". Massimiliano Dona, presidente dell'Unione nazionale consumatori, ha detto che le aggiunte sono "condivisibili, ma insufficienti".
Come fa l'Istat a misurare l'inflazione
Per misurare come cambiano i prezzi, l'Istat utilizza 33 milioni di quotazioni che vengono comunicate ogni mese dalla Grande distribuzione organizzata, insieme ad altre informazioni raccolte dagli Uffici comunali di statistica, dal database del ministero delle Imprese sui prezzi dei carburanti, e da rilevazioni dirette di Istat. Vengono coinvolti 80 Comuni diversi, che nel complesso però ospitano l'84% della popolazione italiana. Per gli affitti, si prendono in considerazione quasi 3mila abitazioni diverse.
Non tutti i prodotti hanno lo stesso ‘peso‘, alcuni sono considerati più importanti, ad esempio perché una parte molto ampia della popolazione li compra. Al primo posto ci sono alimentari e bevande, seguiti dai trasporti e dai servizi ricettivi e di ristorazione. C'è poi la sezione dedicata a casa e bollette. Questi ultimi tre gruppi hanno tutti guadagnato ‘peso' nei consumi degli italiani rispetto allo scorso anno, mentre sono diventati meno centrali i beni e i servizi del comparto Ricreazione, spettacoli e cultura. L'Istat ha deciso anche di abbassare il peso degli alimentari, cosa che alcune associazioni hanno contestato.