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Istat, il reddito di cittadinanza ha avuto “un ruolo chiave” per le famiglie durante la pandemia

Secondo il Rapporto sul reddito delle famiglie, nel 2020 le famiglie aiutate dal Rdc sono state 1,3 milioni. La misura ha evitato che i redditi scendessero ancora di più e le disuguaglianze aumentassero.
A cura di Luca Pons
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Il reddito di cittadinanza ha avuto "un ruolo chiave" per aiutare le famiglie durante la pandemia. Il dato emerge da un report pubblicato da Istat e dedicato al reddito delle famiglie nel 2020 e 2021. Si stima che nel 2020, anno in cui la pandemia è iniziata, il Rdc abbia raggiunto oltre 1,3 milioni di famiglie, cioè una su venti (più precisamente, il 5,3% del totale). La quota di famiglie coinvolte sale a più di una su sette (15,2% del totale), se si considera solo il 20% di famiglie con il reddito più basso. Il Rdc, quindi, è andato a sostenere soprattutto le famiglie più povere.

Il beneficio annuo venuto dal reddito di cittadinanza è stato, in media, di 5.216 euro all'anno pro capite. Questa cifra è pari al 29% del reddito complessivo della famiglia, in media: significa che quasi un terzo del reddito familiare, nell'anno della pandemia, è stato garantito dal reddito di cittadinanza. La percentuale aumenta a poco meno della metà (46,5%) per il 20% di famiglie meno abbienti.

Nel Sud Italia, una famiglia su dieci (10,7%) ha ricevuto il Rdc. Si tratta di una cifra molto superiore a quella registrata al Centro (3,6%), nel Nord-Ovest (2,9%) e nel Nord-Est (1,7%). Ad usufruirne di più sono state le famiglie numerose: il 10,9% delle famiglie con 5 o più componenti, rispetto al 5% delle altre famiglie. Infine, anche tra le famiglie con almeno un componente straniero, una su dieci (10%) ha recepito il reddito di cittadinanza. Una quota doppia rispetto alle famiglie formate solamente da cittadini e cittadine italiane (5%).

I numeri dimostrano l'impatto di una misura pensata per contrastare la povertà, soprattutto tra le fasce di popolazione più in difficoltà, in un periodo in cui le diseguaglianze economiche sono aumentate, anche se solo leggermente. Il reddito totale delle famiglie più abbienti (considerate come il 20% di famiglie con il reddito più alto in Italia) è stato 5,8 volte quello delle famiglie più povere (ovvero il 20% con il reddito più basso). Questo numero era più alto (esattamente 6) nel 2018, ma era sceso a 5,7 nel 2019 anche per effetto del reddito di cittadinanza, afferma Istat. In assenza del Rdc e delle altre misure di sostegno messe in campo da parte dello Stato, la disuguaglianza tra il reddito dei più ricchi e quello dei meno abbienti sarebbe cresciuta molto di più nel 2020: secondo l'Istituto nazionale di statistica, avrebbe potuto arrivare fino a 6,9.

In Italia, nel 2021, si trova a rischio di povertà o esclusione sociale circa un quarto della popolazione (il 25,4%). Una cifra che resta stabile rispetto agli anni precedenti: dal 25,6% del 2019, era calata molto leggermente nel 2020, al 25,3%. Sempre nel 2020, il reddito netto medio di tutte le famiglie era di 32.812 euro all'anno. Era sceso rispetto all'anno precedente, ma solo dello 0,8% in termini reali (cioè tenendo conto dei prezzi e dell'inflazione), grazie al Reddito di cittadinanza e altre misure straordinarie che avevano limitato l'impatto economico della pandemia.

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