Istat, 293mila posti di lavoro in più nel 2016
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L’Istat ha diffuso i dati del quarto trimestre 2016 relativamente alla composizione del mercato del lavoro. Nel comunicato dell’istituto di statistica si sottolinea come in tale periodo e, in generale per l’intero 2016, si sia riscontrato un nuovo aumento nella partecipazione al mercato del lavoro, che coinvolge anche i giovani fra i 15 e i 34 anni.
Nel quarto trimestre del 2016, dunque, diminuiscono gli inattivi, aumentano gli occupati e aumenta leggermente il tasso di disoccupazione. Si legge nel comunicato ufficiale diffuso da Istat:
L’occupazione, stimata dall’indagine sulle forze di lavoro, è pari, al netto degli effetti stagionali, a 22 milioni 827 mila persone, in aumento rispetto al trimestre precedente (+0,1%, 32 mila), dopo la stabilità nel terzo trimestre. Il tasso di occupazione sale al 57,4% (+0,1 punti percentuali), sintesi di una lieve flessione per i 15-34enni (-0,1 punti), della stabilità per i 35- 49enni, e di una crescita per i 50-64enni (+0,4 punti). L’aumento congiunturale del numero di occupati è il risultato della ripresa del lavoro indipendente (+28 mila, 0,5%), della ulteriore crescita dei dipendenti a termine (+22 mila, 0,9%) e della lieve diminuzione del lavoro alle dipendenze a tempo indeterminato (-17 mila, -0,1%). L’aumento dell’occupazione riguarda entrambi i generi, è concentrata nel Centro-Nord (+76 mila, 0,5%) a fronte di una diminuzione nel Mezzogiorno (-43 mila, -0,7%). Il tasso di disoccupazione si attesta all’11,9%, in crescita di 0,2 punti percentuali dopo la sostanziale stabilità dei quattro trimestri precedenti. Prosegue, a un ritmo più sostenuto, il calo del tasso di inattività (-0,3 punti percentuali), che si attesta al 34,7%.
L’istituto di statistica rende poi nota anche la rilevazione per l’intero 2016, spiegando come prosegua la crescita tendenziale degli occupati, sia a tempo determinato che a tempo indeterminato. Di pari passo, prosegue in modo consistente la diminuzione della stima degli inattivi di 15-64 anni (-455 mila in un anno) e del corrispondente tasso di inattività; tradotto: sono sempre di più le persone alla ricerca di un lavoro, anche se, nota l’stat, nella ricerca prevale “l’uso del canale informale: rivolgersi a parenti, amici e conoscenti rimane la pratica più diffusa, seppure in diminuzione (84,2%, -2,1 punti); seguono l’invio di curriculum (69,4%, -0,4 punti) e la ricerca tramite internet (59,3%, +3,1 punti)”.
I dati complessivi, sono dunque riassunti dalle tabelle:
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