Iss: “Nuovi casi Covid in aumento come a febbraio, ma è fase dell’epidemia completamente diversa”
Nonostante il numero di nuovi casi di coronavirus che si stanno registrando da alcune settimane sia simile ai livelli riportati alla fine di febbraio, quando l'emergenza stava per scoppiare nel Paese, si tratta comunque di due fasi epidemiologiche completamente diverse e difficilmente comparabili. Lo sottolinea l'Istituto superiore di sanità (Iss) sul suo sito, rispondendo a una domanda frequente sul calcolo dell'indice Rt: "Rt ci dice che, nonostante sia osservato un aumento continuo dei casi totali da metà luglio, al netto dei casi asintomatici identificati attraverso attività di screening/tracciamento dei contatti e dei casi importati da stato estero (categorie non mutuamente esclusive), vi è stata stabilizzazione e solo recentemente un lieve aumento della trasmissibilità", si legge.
In altre parole, anche se effettivamente il numero di nuovi casi che viene riportato quotidianamente confermi un aumento dell'incidenza del virus nelle ultime settimane, la trasmissibilità non è in realtà cresciuta di molto. "Questo ci permette di affermare assieme ad altri dati che, sebbene il numero di casi riportato giornalmente sia numericamente simile a quanto riportato alla fine di febbraio 2020, la fase epidemiologica è completamente diversa con casi diagnosticati quasi esclusivamente in sintomatici ed un Rt stimato ad oltre 2", aggiungono gli esperti.
L'Iss evidenzia come questo fattore, tenendo anche conto del fatto che il servizio sanitario non stia soffrendo una situazione di sovraccarico, conferma che il Paese sia riuscito a contenere la diffusione dell'infezione: "Questo dato, letto assieme a quello sul numero di nuovi casi diagnosticati ogni giorno, suggerisce che il grande lavoro svolto dai servizi territoriali ha per il momento contenuto la diffusione del virus sul nostro territorio. La maggior parte dei casi è identificato attraverso screening di popolazione e ricerca dei contatti con identificazione dei focolai e rapida realizzazione di misure di isolamento e quarantena. Il fatto che non vi sia sovraccarico dei servizi assistenziali è una conferma di questo", si legge ancora.
Non per questo si deve però abbassare la guardia: "Allo stesso tempo però l’aumento dei casi diagnosticati conferma che ci sia una elevata circolazione del virus (sia autoctono che re-introdotto da altri Paesi) dà conto dell’aumento del lavoro richiesto agli stessi servizi territoriali le cui capacità di risposta rischiano di essere messe a dura prova".