Israele vieta accesso a Gaza alla delegazione M5S guidata da Di Maio
Questa mattina, nel corso di una intervista rilasciata a Emanuele Buzzi per il Corriere della Sera, Luigi Maio aveva parlato del suo viaggio in Israele, spiegando di essere stato “accolto molto bene” e ribadendo la necessità di un “riconoscimento della Palestina”, come da posizione Onu: “Ho incontrato tanti movimenti palestinesi che parlano di non violenza. E anche gruppi israeliani sulla stessa linea. C’è una parte che dialoga ogni giorno: è da lì che bisogna partire. Si risolveranno i problemi se si riconosceranno due popoli e due Stati e la Ue dovrebbe avviare negoziati come Ue e non con i soliti attori”.
Parole che, con molta probabilità, non sono state molto apprezzate dal Governo di Tel Aviv. Almeno questo è quello che si può constatare, considerando quanto accaduto poche ore dopo: il Governo israeliano ha infatti negato l’autorizzazione necessaria per recarsi nella Striscia di Gaza per visitare un progetto di un'organizzazione non governativa italiana. A renderlo noto è stata la stessa delegazione del Movimento 5 Stelle, con una nota amara in cui si legge: “Questo è un cattivo segnale non tanto per il Movimento 5 Stelle ma soprattutto per quello che è l'approccio dello stesso esecutivo israeliano rispetto alla situazione nella Striscia di Gaza e della pace nella regione”.
Gli inviati del M5S e lo stesso Di Maio, visiteranno comunque le attività dei cooperanti italiani, ma fuori dalla Striscia di Gaza: “Oggi saremo in particolare con la ong Vento di Terra, per vedere quali sono i progetti italiani nella Cisgiordania. Prima invece è previsto un incontro con un incubatore di start up israeliane per approfondire i temi già affrontati nel corso della prima giornata in ambasciata e per comprendere come lo stato italiano possa investire con successo nello sviluppo del mondo delle startup partendo da casi virtuosi”.
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