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Elezioni europee 2024

Israele, Cannabis e nucleare : Riccardo Magi alla prova del Politiquiz

Riccardo Magi è ospite nella redazione di Fanpage.it per una partita a Politiquiz, il nuovo format per parlare dell’attualità politica italiana e mondiale attraverso un tabellone di test e domande.
A cura di Annalisa Girardi
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Legalizzazione della cannabis, forme di protesta radicali, e cosa significhi essere una forza politica filoisraeliana in temi di guerra: sono tanti i temi che abbiamo toccato con Riccardo Magi, segretario di +Europa, ospite nella redazione di Fanpage.it per una partita a Politiquiz, il nuovo format di interviste ai leader politici in vista delle elezioni europee. Una tornata elettorale in cui il suo partito ha unito le forze con Italia Viva per formare la lista per gli Stati Uniti d'Europa.

Un tabellone, tante caselle: ogni casella una diversa tipologia di domanda. La prima domanda che facciamo a Magi è che cosa voglia dire per lui essere radicale: "Per me è sinonimo di politica. La politica radicale è l'unico modo che conosco di fare politica. Se non avessi conosciuto il mondo radicale, se non avessi conosciuto Marco Pannella, probabilmente non avrei mai pensato neanche di fare attività politica", racconta il segretario di +Europa.

Cosa significa essere radicale, secondo Magi

Per poi aggiungere: "Radicale vuol dire concepire la politica andando alla radice dei problemi, quindi non fermandosi allo scontro polemico quotidiano che insegue la legittima propaganda che ognuno fa, ma provando su ogni questione a individuare il nocciolo del problema. E poi fare delle proposte di riforma, sapendo che c'è un sistema politico che molte volte non vuole cambiare, che è conservatore e fa resistenza. Quindi bisogna dotarsi di tutti gli strumenti per scardinare questa situazione. E gli strumenti della politica radicale quelli dell'iniziativa popolare, quindi dei referendum, delle leggi di iniziativa popolare, ma anche gli strumenti della non violenza, della disobbedienza civile e della contestazione".

Gli chiediamo quindi di commentare un suo tweet, pubblicato nei giorni delle polemiche sulle contestazioni alla ministra della Famiglia, Eugenia Roccella, durante Salone del Libro di Torino, in cui scriveva che i ragazzi non fossero "dei sinceri democratici". Più precisamente, gli chiediamo se ha cambiato idea sulle forme di protesta radicali: "No affatto e sono molto felice di questa domanda, perché mi consente di spiegare qualcosa che evidentemente non è stato compreso di quello che ho scritto in quel tweet. Io credo che ci sia la necessità di contestare chi ha il potere, soprattutto se chi ha il potere lo esercita con prepotenza e con un po' di furbizia. In quel caso si parlò di censura nei confronti della ministra Roccella e io intervenni per dire che non c'era stata alcuna censura e che, anzi, parlare di censura era ridicolo".

Magi prosegue: "La censura è quella che nei regimi viene esercitata nei confronti degli oppositori che vengono silenziati esattamente da chi ha il potere. Questo è un governo che parla in maniera debordante su tutte le televisioni, parla attraverso le proprie leggi, i propri decreti. Quindi dire che sia censurato il governo Meloni o che siano censurati i suoi ministri mi sembra un po' esagerato. L'appunto che io facevo ai ragazzi è un altro: dicevo che se uno fa una contestazione in una sede di un incontro pubblico nella quale interviene e viene invitato a salire sul palco per prendere la parola e spiegare le motivazioni per cui sta contestando, a mio avviso allora dopo deve lasciare parlare gli altri".

Quindi conclude: "Da quello che ho visto da quel video, loro hanno continuato a contestare, sostanzialmente creando le condizioni alla ministra per fare la vittima. La contestazione per me, da non violento, è finalizzata a un dialogo, che può essere anche brusco, ma che poi deve suscitare una reazione".

"Tutte le droghe fanno male allo stesso modo": vero o falso?

Una casella su cui capita il segretario di +Europa è quella del "Vero o Falso". Gli diciamo una serie di affermazioni, chiedendogli se dal suo punto di vista sono vere o meno, e perché. Ecco come risponde.

Tutte le droghe fanno male allo stesso modo. 

"Falso. Si dice sostanze proprio perché sono sostanzialmente diverse l'una dall'altra, hanno una composizione chimica diversa, un'origine diverso, un effetto diverso sul corpo e sulla mente. Uno dei problemi che noi abbiamo, nell'approccio politico al consumo di sostanze, è proprio la convinzione sbagliata che le droghe siano tutte uguali. E da lì arrivano tutte quelle fesserie che purtroppo ancora condizionano la politica su questo tema".

È giusto che la Gpa diventi reato universale. 

"Assolutamente falso. È sbagliato ed è un problema enorme perché è una violazione del diritto europeo – perché quello che che il governo italiano e la maggioranza stanno facendo, introducendo il reato universale di Gestazione per altri, è contrario alla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea che dice che ogni cittadino può essere perseguito per una condotta solo se questa è un reato nel luogo in cui viene commessa. Ma soprattutto è qualcosa che va a ricadere e a punire i figli i nati attraverso questa tecnica e questo è veramente drammatico, perché ricade sui più piccoli che non hanno alcuna responsabilità".

Il premierato serve a rafforzare la stabilità politica. 

"Falso anche questo. Il premierato all'italiana, quello del governo Meloni e della sua maggioranza, non esiste in nessuna parte al mondo con queste caratteristiche. Serve ad imprimere una svolta plebiscitaria al nostro sistema. Avrebbe l'effetto di fare fuori definitivamente il Parlamento, che già è massacrato nelle proprie funzioni dall'abuso della decretazione d'urgenza e dall'abuso delle questioni di fiducia, che vengono poste nella conversione delle decine e decine di decreti sfornati dal governo. Questa riforma avrebbe l'effetto di fare fuori dal gioco istituzionale la figura del presidente della Repubblica e non avrebbe l'effetto di rendere più governabile il Paese: semplicemente il sistema sarebbe più rigido e più personalistico. Se si fosse voluto davvero dare più prerogative al presidente del Consiglio si sarebbe potuto guardare, ad esempio, a quello che avviene in Germania, dove il Cancelliere ha dei poteri di nomina e di revoca dei ministri, o anche di chiedere in determinate condizioni lo scioglimento delle Camere. Ma questo non c'entra nulla con l'elezione diretta. L'elezione diretta fa fare un salto in un altro tipo di sistema, cioè quello presidenziale. Ma Meloni non vuole il sistema presidenziale, vuole un ibrido che è di fatto plebiscitario".

Se si legalizza la cannabis aumenterà il consumo di sostanze stupefacenti. 

"È falso. C'è la realtà dell'esperienza – e non delle opinioni – a dimostrarlo. Nei Paesi in cui c'è stata una riforma di legalizzazione della cannabis non c'è stato un aumento dei consumi. Semplicemente si è passati da un mercato illegale a un mercato legale. E questo passaggio ha dei benefici enormi prima di tutto per la salute dei cittadini, perché acquistare una sostanza che è regolamentata vuol dire che questa è anche controllata, come tutte le altre sostanze che si assumono. Inoltra si va a colpire il mercato illegale, quindi gli interessi della criminalità organizzata, invece di perseguitare le persone che hanno l'unica colpa di volersi fare uno spinello la sera, anziché bersi un bicchiere di whisky".

Legalizzazione della cannabis: la battaglia del segretario di + Europa

Sulla legalizzazione della cannabis, per cui il segretario di +Europa si batte da molti anni, Magi ribadisce: "Siamo a favore di una legalizzazione piena della cannabis, anche della produzione e del commercio, dovrebbe diventare in tutto e per tutto un prodotto lecito, perché ci sarebbero dei benefici enormi. Parliamo di un consumo di massa che riguarda milioni di persone nel nostro Paese ed è assurdo continuare a tenerlo nell'illegalità. Questo fa solo gli interessi della criminalità, cioè del mercato nero, e di chi politicamente specula su questo tema. Tra l'altro negli ultimi anni comunque i consumi di questa sostanza sono aumentati nonostante ci sia un regime di proibizionismo durissimo: il nostro Paese è uno dei Paesi con le pene più alte, con la repressione più dura rispetto al consumo".

Per il deputato la ricetta dei proibizionisti non funziona. E ricorda Walter De Benedetto, "che era un un amico, un grande lottatore e un malato che faceva uso di cannabis terapeutica e che ha fatto nella propria condizione una battaglia antiproibizionista per l'accesso alla cannabis terapeutica che ancora incredibilmente un problema nel nostro Paese".

Cosa pensa Magi del nucleare

Sul tema del nucleare diamo a Magi due minuti di tempo per spiegarci la sua posizione: "Noi non siamo pregiudizialmente contrari all'uso del nucleare – ci spiega – ma all'interno di un mix energetico che dobbiamo necessariamente trovare per compiere la transizione energetica e per affrontare tutti i problemi legati al cambiamento climatico, in primis ridurre le emissioni climalteranti. Pensiamo però che la politica energetica debba diventare esattamente uno degli ambiti in cui la strategia la faccia l'Europa". E ancora: "La politica energetica è uno dei grandi temi del futuro, uno dei temi strategici su cui c'è troppa poca Europa. Questo è esattamente uno degli ambiti in cui si sente che le istituzioni europee non intervengono abbastanza: lo hanno fatto in emergenza, ma ora servono più competenze e una pianificazione strategica adeguata".

Perché è fondamentale parlare di autodeterminazione

La questione dell'autodeterminazione è fondamentale per Magi, nel senso che la libertà e le responsabilità connesse a questa sono "dei fondamenti dell'essere essere cittadino". Non solo: è anche uno degli obiettivi della sua attività politica: "Quando pensiamo ai diritti civili, dobbiamo garantire l'autodeterminazione delle persone per quanto riguarda la propria vita affettiva, la sfera sessuale o le scelte sul fine vita, oppure – come si diceva prima – sul consumo di sostanze stupefacenti".

Poi prosegue: "Credo che una democrazia moderna dovrebbe avere – proprio come un faro – il rispetto per l'autodeterminazione dei cittadini. Ovviamente l'autodeterminazione contempla anche il rispetto degli altri, delle persone terze. Da questo punto di vista siamo un po' indietro, come Paese e come sistema di norme e di politica, perché ancora molto spesso altre sfere di tipo ideologico o religioso, interferiscono con l'autodeterminazione dei cittadini".

Il tema geopolitico: cosa comporta essere un partito filoisraeliano in tempi di guerra

Con il segretario di +Europa parliamo anche delle principali questioni geopolitiche, come il conflitto in Medio Oriente. Il suo partito ha storicamente avuto una posizione pro Israele e gli chiediamo se un partito come il suo, che ha fatto delle battaglie per i diritti il proprio cavallo di battaglia, oggi possa avere posizioni al fianco dello Stato israeliano: "Dobbiamo capire se intendiamo pro Israele o pro Netanyahu: noi siamo stati sempre una forza politica filoisraeliana, quando nella politica italiana nessuno lo era. Nella Prima Repubblica abbiamo sempre riconosciuto l'importanza del percorso della democrazia israeliana e il significato che avesse la presenza di una democrazia in quell'area. Oggi credo che il governo israeliano abbia reagito a quello che è stato un crimine contro l'umanità, commesso da Hamas il 7 ottobre, in maniera assolutamente sproporzionata e contraria al diritto internazionale. Questa cosa non mi fa diventare un anti israeliano, mi fa essere molto critico nei confronti del governo Netanyahu, così come lo sono tantissimi israeliani e tantissimi ebrei nel mondo".

Magi poi aggiunge: "Ci sono state violazioni del diritto internazionale, prima di tutto quelle commesse da Hamas: non solo gli attacchi del 7 ottobre, ma con quello che fa quotidianamente noi non possiamo riconoscere Hamas. È un'entità oppressiva prima di tutto nei confronti dei palestinesi, che non vivono in una situazione di democrazia, in cui possono godere dei diritti delle persone, tantomeno delle libertà personali. Provate a essere degli omosessuali nella Striscia di Gaza, Provate ad essere delle donne che intendono avere determinate convinzioni. Queste cose vanno sempre tenute presenti".

Il deputato poi afferma di auspicare che ci sia "rapidamente un avvicendamento nel governo israeliano", che a questo punto è l'unica via per arrivare a una fine del conflitto, così come un pieno "sradicamento di Hamas perché il vero problema è trovare anche un interlocutore di parte palestinese". E ancora: "Quello che accade non solo a Gaza ma anche in Cisgiordania e che c'è l'Autorità nazionale palestinese che viene tenuta in piedi da molti anni perché non si può andare ad elezioni, altrimenti vincerebbe probabilmente Hamas. E avremmo poi lo stesso tipo di problema. Sono esplose questioni e contraddizioni che vivono un'incubazione da decenni e che sono state molto trascurate da tutta la politica internazionale. E anche su questo il fatto che non ci sia un'Europa con una sua politica estera comune,  una sua attività diplomatica unica e un suo esercito unico, ha pesato tantissimo sulla crisi israelo-palestinese". Per Magi aver sentito l'Europa parlare con diverse voci è stato "uno spettacolo davvero non adeguato all'importanza che l'Europa dovrebbe avere".

La posizione di Magi sulla carne coltivata

Infine, l'ultima casella che commentiamo con Magi è quella che riguarda la carne coltivata. ”È un tema che ci permette di affrontare tante questioni", sottolinea il deputato. C'è la questione della ricerca, "che può essere messa al servizio dell'alimentazione, per migliorarla per quelle tante persone che nel mondo non hanno accesso a una dieta proteica adeguata", am anche quella della diminuzione degli allevamenti intensivi, "che sono un altro problema enorme per quanto riguarda le emissioni climalteranti".

Sulla posizione del governo italiano – che ha posto "un divieto folle, nei confronti di qualcosa che non esiste ancora, di un'idea e di una possibilità che potrebbe avere dei benefici enormi e rivoluzionari per il futuro" – Magi conclude: "Abbiamo un primato negativo in Europa: l'Italia è l'unico Paese ad aver introdotto questa norma che fa scappare le start up che intendevano cominciare ad investire su questo settore molto promettente. La carne coltivata non ha niente di sintetico, ma segue le stesse tecniche di riproduzione dei tessuti cellulari muscolari che in medicina sono state utilizzate nella ricostruzione dei muscoli, di chi ad esempio aveva avuto incidenti. Non si capisce perché in un settore vada bene, mentre con un'applicazione di tipo alimentare debba essere demonizzata"

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