video suggerito
video suggerito

Irruzione polizia a scuola, Valditara: “Assemblea su cannabis non è stata bloccata, nessuno identificato”

Il ministro Valditara ha risposto a un’interrogazione parlamentare sul caso dell’assemblea studentesca di Enna, interrotta dall’irruzione delle forze dell’ordine: “L’Assemblea si è conclusa in un clima sereno, nessuno studente formalmente identificato”.
A cura di Annalisa Cangemi
90 CONDIVISIONI
Immagine

Il ministro dell'Istruzione e Merito, Giuseppe Valditara, ha risposto a una interrogazione sull'intervento delle forze dell'ordine in occasione dello svolgimento di un'assemblea, regolarmente autorizzata dalla preside, all'istituto ‘Majorana-Cascino' a Piazza Armerina (provincia di Enna), durante la quale si stava tenendo un dibattito dedicato al tema della liberalizzazione della cannabis, insieme a un esperto dell'associazione Meglio Legale, che era collegato da remoto.

Durante l'irruzione, avvenuta lo scorso 1 marzo dalle prime notizie è emerso che i poliziotti hanno provato a identificare i rappresentanti di istituto che avevano organizzato l'evento. L'interrogazione è stata presentata dal deputato Caso, del M5s.

Secondo il ministro Valditara la Questura di Enna "ha già precisato con un proprio comunicato stampa che ‘risulta destituita da ogni fondamento la notizia che gli studenti partecipanti all'assemblea siano stati formalmente identificati e che la stessa sia stata interrotta e/o ritardata'". Però, secondo quanto risulta a Fanpage.it, l'interruzione ci sarebbe stata. Pierluigi Gagliardi di Meglio Legale stava mostrando via Zoom delle slides ai ragazzi, quando improvvisamente l'associazione è stata avvisata telefonicamente dagli studenti e dalla preside dell'arrivo della polizia a scuola.

Successivamente l'incontro è ripreso. Il ministro, nel ricostruire la vicenda, ha aggiunto che "due rappresentanti della Polizia di Stato si sono recati presso l'istituto in argomento" e hanno "interloquito con un docente e con la dirigente scolastica, la quale ha precisato che non sono state poste in essere ulteriori azioni da parte delle Forze dell'Ordine e che l'Assemblea si è conclusa in un clima sereno". 

"Chiarito quindi che l'intervento delle forze dell'ordine non ha interferito sullo svolgimento dell'assemblea voglio ribadire il fermo convincimento dell'alto valore educativo della nostra scuola, intesa non solo come luogo di apprendimento, ma anche come comunità all'interno della quale si dispiega il percorso di crescita individuale e collettiva dei nostri ragazzi, ed in cui libertà e autonomia sono valori fondamentali", ha dichiarato ancora il titolare di Viale Trastevere.

"Voglio affermare con chiarezza che in questo percorso i momenti di confronto offerti dalla scuola costituiscono strumenti di conoscenza e di crescita della personalità, nell'esercizio della dialettica e nel rispetto delle regole del contradditorio: elementi, questi, che sono alla base di quel nucleo di valori che possiamo definire di cittadinanza consapevole".

La replica del M5s

"La Polizia che entra in una scuola in Sicilia solo perché gli studenti, d'accordo con la preside, stavano parlando di cannabis, così come il Ministro Valditara che attacca la preside di Firenze, sono chiare dimostrazioni di come in Italia il clima rischi pericolosamente di cambiare. Quello che avrebbe dovuto dire oggi il Ministro Valditara è che questo Governo condanna qualsiasi azione che possa mettere in pericolo la libertà di riunione, la libertà di pensiero e la libertà di parola. E che la scuola è il luogo nel quale si impara ad essere cittadini liberi. Ed invece da lui solo parole vuote e tentativi di giustificare l'ingiustificabile. Ministro qui nessuno vi chiamerà fascisti. Siamo consapevoli, ed è comunque grave, che assomigliate piuttosto ad un gruppo di bulletti che prova a giocare con le nostre libertà. E glielo dico con il sorriso sulle labbra, noi non ve lo permetteremo", ha detto il deputato M5S Antonio Caso intervenendo durante il question time alla Camera in risposta al ministro dell'Istruzione.

Meglio Legale ha denunciato il senatore Gasparri per diffamazione

L'associazione Meglio Legale ha denunciato il senatore Maurizio Gasparri, il quale ha presentato un'interrogazione sul caso, per contestare non l'operato delle forze dell'ordine ma la scelta di trattare il tema della cannabis a scuola. Secondo il parlamentare la presenza dell’associazione Meglio Legale in un'assemblea studentesca avrebbe avuto la funzione di "propagandare l'uso delle droghe" e "minimizzare i pericoli delle droghe". Facendo della scuola "un luogo di diseducazione invece che una sede dove evidenziare i pericoli delle droghe". Per questo l'associazione, che organizza ogni anno centinaia di incontri nel genere nelle scuole superiori e nelle università, ha denunciato Gasparri per diffamazione a mezzo stampa.

"Dire che Meglio Legale fa propaganda all'uso di sostanze, che minimizza i pericoli delle droghe e che fa diseducazione a scuola è falso, e pertanto diffamatorio", ha detto a Fanpage.it Antonella Soldo, coordinatrice di Meglio Legale.

"Parole del genere pronunciate da un senatore della Repubblica – uomo in vista del suo partito, che tutti i giorni sta in tv e che ha una grande forza di far circolare le proprie affermazioni – minano alla base la credibilità, l'affidabilità del lavoro di un'organizzazione come la nostra. Pertanto abbiamo deciso di presentare una denuncia per diffamazione a mezzo stampa nei confronti di Maurizio Gasparri. Il clima che si sta delineando è un pericoloso clima di minaccia per ogni tipo di attività non considerata in linea con il programma di questo governo. Ma è anche un preoccupante segnale di una volontà di porre sotto controllo sempre più spazi della nostra società, come la scuola. Inequivocabili le parole dell'onorevole Eliana Longi di Fratelli d'Italia, che ha affermato in Aula come l'intervento della polizia presso l'istituto Majorana-Cascino fosse un "normale controllo di prevenzione dato il clima di violenza che si è scatenato nelle scuole e nelle università". Ecco, va ricordato anche a chi oggi detiene il potere che il nostro non è uno stato di polizia. E che, per quanto ci riguarda, lavoreremo perché non lo sia mai".

90 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views