Irpef, pensioni, bonus per la natalità: cosa vuole cambiare il governo Meloni nella prossima manovra
Tra poche settimane arriverà la Nadef, Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza, che darà al governo Meloni un quadro più chiaro della situazione economica in cui si trova. Da quel documento deriveranno molte delle scelte politiche: più risorse ci saranno a disposizione, più misure si potranno inserire nella legge di bilancio e nei decreti da qui alla fine dell'anno. Il viceministro all'Economia, Maurizio Leo, in un'intervista al Messaggero ha delineato alcuni degli interventi su cui il governo vuole puntare, tra i primi passi della riforma fiscale e gli interventi per la natalità.
Riforma delle aliquote Irpef, il via può arrivare nella prossima manovra
Per quanto riguarda la riforma delle aliquote Irpef, che è uno dei punti più discussi della legge delega per la riforma fiscale approvata dal Parlamento prima dell'estate, non si esclude che il primo passo potrà arrivare già nella prossima legge di bilancio. Certo, la misura da garantire a tutti i costi sarà un'altra, cioè il taglio del cuneo fiscale, per evitare che molti lavoratori dipendenti si trovino con uno stipendio più basso a gennaio. Per questo, le risorse saranno limitate e "dovremo verificare se ci saranno delle coperture con la Nadef" per un intervento sull'Irpef, ha chiarito Leo, che ha detto di essere "cauto ma ottimista". Tanto da dire che nella prossima manovra "è senz’altro nostra intenzione procedere a una prima fase di riordino, alleggerendo il carico fiscale".
L'Irpef andrebbe ridotto con un taglio del numero di aliquote, da quattro a tre. Non sono ancora circolati i numeri definitivi che il governo sceglierà per questo taglio, anche se ci sono delle ipotesi e delle simulazioni. Il viceministro ha chiarito che entro il 20 settembre, dai tecnici che stanno lavorando sul tema, arriveranno le proposte tecniche su cui basarsi per i futuri decreti.
Cosa vuole fare il governo Meloni per la natalità
Nella legge di bilancio ci sarà poi spazio per misure a sostegno della natalità. Su questo punto Leo non si è sbilanciato, richiamandosi sempre alle "risorse disponibili" che saranno da valutare nelle prossime settimane. Il viceministro, però, ha dato alcuni punti che saranno in discussione, e che potrebbero venire approvati o no in base a quanti soldi si troveranno: tra questi il quoziente familiare (una riforma del fisco che terrebbe conto in modo più significativo del numero di componenti della famiglia), ma anche "benefici alle imprese che assumono" genitori, "maggiori deduzioni o detrazioni". Si tratterebbe, comunque, di interventi fiscali per agevolare "in particolar modo le famiglie con tre o più figli".
Partite Iva e tredicesime, le mosse prima della legge di bilancio
Prima della legge di bilancio, poi, potrebbe arrivare un decreto che concretizzi le prime misure della riforma fiscale. Tra queste ci sarà probabilmente lo slittamento dell'acconto Irpef per le partite Iva, che è tra le misure "che non necessitano di coperture", le quali secondo Leo saranno le prime ad arrivare. Ma si sta lavorando anche per far scattare una detassazione delle tredicesime da dicembre 2023: "Vedremo se sarà possibile già da quest’anno, la nota di aggiornamento ci darà le risposte. In ogni caso, pensiamo che assoggettare ad una tassazione più bassa una retribuzione straordinaria, come ad esempio la tredicesima, metterebbe più soldi nelle tasche degli italiani nell’ultimo mese dell’anno", ha commentato Leo.