Manovra, ipotesi aliquota unica al 23% per i primi 2 scaglioni Irpef fino a 28mila euro di reddito
Il viceministro dell'Economia Leo per la prossima manovra d'autunno ha in mente delle novità che riguardano il fisco: vorrebbe accorpare i primi due scaglioni Irpef ed estendere l'aliquota più bassa, quella al 23%, ai redditi fino a 28mila euro.
L'idea nasce dal fatto che l'attuale sistema a 4 aliquote rischia di vanificare i benefici del taglio del cuneo fiscale per i redditi fino a 35mila euro (al 7% per i redditi fino a 25mila euro e al 6% per quelli fino a 35mila), che la legge di bilancio dovrebbe prorogare per tutto l'anno prossimo. Non è detto però che il piano di Leo si riuscirà davvero a realizzare, perché resta il nodo risorse: per fare i conti bisogna sempre aspettare fine mese con la nota di aggiornamento al Def. E intanto sembra giù sfumata la possibilità che parta già da quest'anno la detassazione delle tredicesime. Il viceministro Leo ha già messo le mani avanti, ammettendo che è "abbastanza complesso trovare le risorse"
Da quattro a tre aliquote Irpef: chi ne beneficia
"L'obiettivo è accorpare i primi due scaglioni in un unico scaglione con un'aliquota al 23%", ha detto ieri il viceministro dell'Economia Maurizio Leo intervistato sulla riforma dell'Irpef a SkyTg24. Ma prima bisogna reperire le risorse, perché sommando il taglio dell'Irpef e l’accorpamento dei primi due scaglioni il costo si aggira attorno ai 14 miliardi".
Secondo alcune stime il passaggio a tre aliquote poterebbe un risparmio per le tasche degli italiani da 100 a 260 euro a contribuente. Attualmente i quattro scaglioni funzionano così: aliquota al 23% per i redditi fino a 15mila euro; al 25% per quelli da 15mila a 28mila euro; al 35% per quelli tra 28mila e 50mila; e aliquota al 43% per i redditi superiori a 50mila euro.
Come scrive il Sole 24 Ore, in base ai dati diffusi dalla Fondazione nazionale commercialisti quando con l'approvazione in Cdm della delega fiscale si è iniziato a parlare di taglio dell'Irpef, l'ipotesi di portare al 23% tutti i redditi fino a 28mila euro, mantenendo poi al 35% quelli fino a 50mila e al 43% quelli oltre 50mila, assicurerebbe 100 euro di risparmio per la fascia più bassa e 260 euro per tutti gli altri redditi oltre 28mila euro.