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Manovra 2025

Ipotesi maxi rottamazione delle cartelle esattoriali da 120 rate: cosa dice la proposta della Lega

Dopo aver ritirato l’emendamento alla manovra, la Lega presenta una proposta di legge per chiedere una nuova tipologia di rottamazione, dovrebbe riguardare la definizione agevolata di cartelle e avvisi fino al 31 dicembre 2023 e permettere la non decadenza dal beneficio fino a 8 rate non versate.
A cura di Annalisa Cangemi
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La Lega punta a una nuova tipologia di rottamazione delle cartelle esattoriali, che prevede la rateizzazione in 120 rate mensili tutte uguali delle cartelle notificate fino al 31 dicembre 2023.

Il Carroccio vuole rilanciare una proposta di legge ad hoc, presentata in Parlamento lo scorso 27 novembre, con l'obiettivo di avviarne l'iter nel mese di gennaio, proprio mentre la manovra 2025 entra nel vivo dei lavori in commissione alla Camera e nonostante si prospetti uno slittamento dei tempi, con l'arrivo in Aula che avverrà oltre la metà di dicembre. Oggi il decreto fiscale collegato alla legge di bilancio ha ottenuto il via libera definitivo a Montecitorio, e la manovra approda sul tavolo della commissione alla Camera, per una prima illustrazione degli emendamenti. Ma servirà ancora almeno una settimana prima che inizi il voto sulle circa 250 proposte dei partiti. Ora il partito di Salvini intende recuperare l'emendamento sulla rottamazione presentato nella legge di bilancio, che era stato accantonato dopo un confronto con il Mef, secondo cui occorre attendere l'esito del concordato.

"Avevamo fatto un emendamento che non è passato, il viceministro Leo ritiene necessario aspettare gli esiti del concordato fiscale, la cui data di chiusura ci sarà a gennaio, prima di poter mettere in campo un nuovo strumento di risoluzione agevolata delle controversie fiscali come la rottamazione quinquies", ha spiegato Riccardo Molinari, capogruppo Lega alla Camera dei Deputati, ad Annalisa Chirico su Rai Radio1, Ping Pong.

"Riteniamo sia necessario correggere le storture e i problemi delle rottamazioni precedenti che hanno reso lo strumento in alcuni casi inefficace – ha proseguito Molinari – dilazionare su dieci anni, non su cinque, rate tutte uguali e soprattutto la non decadenza dalla procedura se si salta una rata sola.".

Ma le opposizioni sono contrarie. "Hanno appena votato il decreto fiscale che riapre il concordato. Ma non basta: ora è all’esame della maggioranza un provvedimento per una nuova rottamazione delle cartelle. Questa volta una rottamazione davvero straordinaria perché riguarderebbe anche le cartelle future. Quelle degli evasori che verranno. Non parliamo di aiuti a chi non ce la fa a pagare e magari chiede una rateizzazione, ma di un ennesimo condono – più di 20 in due anni di governo – un incentivo indiretto a evadere", ha scritto in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera.

A pagare rimarranno i lavoratori dipendenti e i pensionati, i soli che oggi garantiscono il mantenimento dei servizi essenziali, dalla sanità pubblica alla scuola. Perché tra rottamazioni, concordati e condoni nelle casse dello stato è entrato ben poco, ma il messaggio è stato chiaro: non pagare le tasse conviene", ha aggiunto Braga.

Come funziona la nuova rottamazione proposta dalla Lega

La rottamazione quinquies, proposta dalla Lega ,punta alla definizione agevolata degli avvisi fino al 31 dicembre 2023 in 120 rate e permetterebbe di evitare la decadenza dal beneficio fino a 8 rate non versate.

La nuova tipologia di rottamazione, secondo il modello pensato dalla Lega, prevede quindi "120 rate tutte uguali dove si paga solo il capitale senza gli interessi e le sanzioni" e si prevede "che non si decada dal beneficio della rottamazione saltando soltanto una rata, visto e considerato che questo è uno dei problemi che ha portato molti contribuenti a non riuscire a completare il percorso prima", ha spiegato Molinari.

Secondo la tabella di marcia della Lega si dovrebbe arrivare al voto entro marzo 2025: la decorrenza della prima rata di versamento sarebbe al 31 luglio 2025, mentre per il pagamento degli importi, suddivisi in 120 rate mensili, le scadenze partirebbero dal 31 luglio 2025 fino a estinzione. In base alla proposta, per aderire alla definizione agevolata, il contribuente dovrà fare richiesta entro il 30 aprile 2025 esclusivamente per via telematiche secondo le modalità pubblicate sul sito dell'Ade.

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