“Io sempre dalla parte dell’Ucraina”: Berlusconi ci ripensa dopo le frasi su Zelensky
Una volta un audio rubato, un'altra una frase fraintesa. Passando per decine di dichiarazioni quantomeno ambigue. La linea di Silvio Berlusconi sulla guerra in Ucraina, nell'ultimo anno, non è mai stata particolarmente chiara. Vuoi per l'amicizia personale con Putin e per un passato ingombrante difficile da dimenticare, il leader di Forza Italia ha continuato – di tanto in tanto – a strizzare l'occhio al Cremlino e ad attaccare il presidente Zelensky. Tutto ciò mentre il suo partito continuava a schierarsi dalla parte dell'Ucraina "senza se e senza ma", votando tutti i provvedimenti di aiuto e dichiarando in maniera compatta il proprio sostegno.
La voce fuori dal coro è stata ancora una volta quella di Berlusconi – e a questo punto non è un caso, se qualcuno avesse mai avuto dubbi, ma una chiara strategia politica – quando nei giorni scorsi ha sostanzialmente accusato Zelensky di essere il responsabile della guerra in Ucraina. Facendolo, tra l'altro, al seggio durante il voto per le regionali in Lombardia. Tre giorni di polemica, in cui Berlusconi è stato difeso dai suoi in evidente difficoltà. Il governo ha preso le distanze – perfino il suo "amico" Salvini e il suo storico vice Tajani – l'Ucraina l'ha accusato e anche il suo Partito popolare europeo lo ha scaricato: "Il gruppo del Ppe respinge fermamente le dichiarazioni di Silvio Berlusconi sull'Ucraina. Non riflettono la nostra linea politica. La Russia è l'aggressore, l'Ucraina è la vittima. Non cederemo alla narrazione di Putin e l'Ucraina può contare sul nostro pieno sostegno".
Così Berlusconi ha deciso il passo indietro: "Guardiamo ai fatti. Noi abbiamo sempre sostenuto il popolo ucraino, abbiamo sempre votato in Italia e in Europa senza esitazioni e tentennamenti il sostegno all'Ucraina con l'invio di finanziamenti e di armi – recita una nota diffusa ieri in tarda serata – Io sono sempre stato e sto dalla parte del popolo ucraino e della pace. La mia speranza è quella che si possa trovare presto una soluzione diplomatica a questa guerra molto pericolosa per tutti noi". Poi, rispetto al suo discorso di domenica pomeriggio, ha precisato: "Ho semplicemente suggerito un grande Piano Marshall dell'Occidente per la ricostruzione dell'Ucraina, come possibile via diplomatica per mettere fine a questo conflitto voglio ripeterlo, molto pericoloso per tutti noi".