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Elezioni politiche 2018

Berlusconi: “Io premier e Salvini all’Interno”. Ma per ora la legge lo impedisce

Silvio Berlusconi intervistato su La7 a “L’aria che tira parla della sua visione per comporre l’esecutivo: “Se io andassi a palazzo Chigi penso che Salvini possa scegliere e lui essendo un centravanti di sfondamento potrebbe andare al ministero dell’Interno”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Silvio Berlusconi intervistato da Myrta Merlino a "L'Aria che Tira" su La7 ha fornito le prime indicazioni sulla sua eventuale squadra di Governo per il dopo elezioni politiche del 4 marzo: "Se io andassi a palazzo Chigi penso che Salvini possa scegliere e lui essendo un centravanti di sfondamento potrebbe andare al ministero dell'Interno".

Ma in questo, per la legge italiana, per effetto della legge Serverino, sarebbe incandidabile per via della condanna in via definitiva. La sua strategia comunque, in attesa che venga riabilitato , potrebbe essere quella di candidare uno dei suoi in un collegio sicuro, e convincerlo a dimettersi per lasciargli ilposto nel caso arrivi una sentenza favorevole dalla Corte di Strasburgo, a cui il Cavaliere ha presentato ricorso. "Se arrivasse da Strasburgo una sentenza che cassi la decisione del Senato non potrei tirarmi indietro e andrei a palazzo Chigi. È poco probabile però perché conosco i tempi di Strasburgo". Con Salvini comunque restano le divergenze su come trattare la legge Fornero. Berlusconi non è infatti d'accordo con la sua totale abolizione: "L'unico punto del programma sui cui abbiamo da discutere è la legge Fornero. Salvini insiste per l'azzeramento, noi per l'azzeramento delle parti negative o degli effetti negativi, ci sono delle cose su cui la legge Fornero ha visto giusto". 

Ma in ogni caso la prospettiva che il centrodestra vinca è realistica per il Cavaliere: "Nel 2008 sono stato tradito da alleati sleali. Oggi è diverso, Salvini è molto concreto e la Meloni per anni è stata con me al governo. Abbiamo un programma comune che firmeremo oggi o nei prossimi giorni. Se io non sarò al governo ci sarà un premier capace di dirimere i contrasti. Io ho anche un nome nel cassetto" – e aggiunge – "Nel 2011 non me ne sono andato per i conti pubblici ma per un colpo di Stato ordito dall'allora presidenza della Repubblica e alcuni leader europei. Ci hanno fatto una trappola". 

E poi lancia un appello agli indecisi: "Voglio rivolgermi a chi non vuole andare a votare: andate altrimenti vincono i 5 stelle che caricheranno il ceto medio di tasse anche sull'eredità che si vuole lasciare ai figli. Quindi è interesse ad andare a votare per questi signori non andare a votare sarebbe un vero suicidio politico".

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