Intercettazioni, il Pdl ci riprova con la proposta Bianconi

E' firmata Maurizio Bianconi l'ultima proposta del Popolo della Libertà sulle intercettazioni. La sua proposta, presentata "a titolo personale", era stata depositata alla Camera il 3 marzo per poi essere assegnata alla Commissione Giustizia. E lo scorso mercoledì è stata messa tra i provvedimenti che saranno inseriti nel calendario dei lavori. Bianconi ha dichiarato che si tratta di una "proposta prettamente personale", per la quale non ha chiesto la sottoscrizione di nessun parlamentare.

Ma cosa prevede nel dettaglio la sua proposta? In pratica le intercettazioni non saranno più assimilabili a "mezzi di ricerca della prova", ma diverranno semplici strumenti di investigazione. Tradotto: non potranno più finire nei fascicoli processuali e, quindi, non potranno più essere pubblicabili. Per fare un esempio concreto, come riporta anche Repubblica.it, se il provvedimento fosse stato già in vigore, i cittadini italiani non avrebbero potuto sapere nulla del cosiddetto caso Ruby.

Insomma, la maggioranza cerca di dare il giro di vite decisivo. Dopo il via libera in commissione alla responsabilità civile dei giudici – nonostante i numerosi dubbi palesati da Giorgio Napolitano– anche questo provvedimento sulle intercettazioni rientra in un impianto riformatore della giustizia e della magistratura che, al momento, riscuote pesanti critiche sia dall'opposizione che dalla magistratura stessa.

L'Italia dei Valori, da sempre molto sensibile sul tema intercettazioni, critica senza appello la proposta Bianconi. E lo fa per bocca del capogruppo Massimo Donadi:

Ne inventano una più del diavolo pur di impedire le intercettazioni e mettere il bavaglio alla stampa. Ora ci provano con la proposta di legge Bianconi. Stanno diventando persino ridicoli. La legge bavaglio non passerà mai. Oltre ad essere un'intollerabile censura, è un regalo alle mafie e ai criminali. Bloccheremo questa legge porcata in parlamento, sul nascere, con il sostegno, se necessario, dell'opinione pubblica.

L'Italia dei Valori, come tutta l'opposizione, preannuncia quindi una lotta senza quartiere nei confronti dei provvedimenti dell'esecutivo. E lo scontro istituzionale si fa sempre più aspro.