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Intercettazioni e 007, cosa prevede l’emendamento del governo e perché l’opposizione lo critica

Sulla norma che interviene sulle intercettazioni dei servizi segreti, introdotta dal governo con il maxi emendamento alla Manovra, è pieno scontro. “Gravissimo intervenire su un tema così delicato con un emendamento in piena notte”, denunciano le opposizioni.
A cura di Annalisa Girardi
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Nel maxi emendamento del governo alla Manovra c'è anche una norma che interviene sulle intercettazioni dei servizi segreti. Non si parla di quelle giudiziarie, a cui possono ricorrere gli inquirenti nelle indagini, ma di intercettazioni preventive legate alle attività di intelligence e alla legge anti terrorismo.

Nello specifico si rimanda l'autorizzazione al procuratore generale di Roma e si stabilisce che le intercettazioni preventive dei servizi possano durare fino a 40 giorni, prorogabili poi di altri 20. Infine, entro 30 giorni dalla fine delle intercettazioni, va redatto un verbale sintetico e poi queste vanno distrutte dopo le comunicazioni del presidente del Copasir.

L'opposizione ha criticato fortemente il governo per l'emendamento. "È gravissimo che si intervenga alle nove di sera con un emendamento ordinamentale su una materia così delicata", ha commentato Ubaldo Pagano, capogruppo del Partito democratico in commissione Bilancio. Che ha anche attaccato Giuseppe Mangialavori, presidente della commissione, affermando che avrebbe dovuto dichiarare inammissibile il testo.

"Attenzione a emendamento governo su intercettazioni preventive che le sgancia completamente da ogni ancoraggio dalle intercettazioni investigative e le pongono sotto il controllo politico con la scusa del finanziamento Mef! Stato di polizia?", ha scritto su Twitter l'ex ministro Andrea Orlando.

Sono intervenuti anche i membri delle commissioni Giustizia di Camera e Senato del Movimento Cinque Stelle. "Anche sull'emendamento che riguarda le intercettazioni preventive legate alle attività di intelligence c'è da restare allibiti: è inaccettabile che il governo intervenga su un tema di estrema delicatezza come le attività dei Servizi Segreti con una modifica proposta nottetempo all'interno della legge di Bilancio", hanno scritto in una nota.

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in commissione Giustizia al Senato, ha detto che sulle intercettazioni preventive "non è cambiato nulla" ed è "solo stato trasferito un piccolo capitolo di spesa dal ministero della Giustizia al Mef".

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