Insulti a Laura Boldrini sulla pagina Facebook del comune di Saluzzo: denunciati due cittadini
Accade spesso di leggere commenti e insulti rivolti a personaggi politici su Facebook, e la maggior parte delle volte vengono dimenticati nello stesso tempo che è stato necessario per scriverli. Laura Boldrini questo argomento lo conosce bene, infatti numerose volte è stata oggetto di frasi sessiste, denigratorie e alle volte anche minacciose da coloro che ha definito "odiosi seriali" e che spesso ha denunciato. Ancora una volta, però, delle parole poco appropriate sono state rivolte alla deputata che ha da poco annunciato il suo abbandono di Liberi e Uguali. È successo in occasione di una sua visita a Saluzzo, comune piemontese in provincia di Cuneo. Sulla pagina Facebook dell'amministrazione civica infatti, sono apparsi alcuni commenti insolenti di due cittadini, nei confronti di Boldrini.
Questa volta, la giunta comunale ha deciso di non lasciar correre. Quindi, i due colpevoli sono stati prontamente segnalati ed è in corso la denuncia alla polizia postale da parte degli avvocati. Il post che ha scatenato il tutto si riferiva a un capannone di via Lattanzi e riportava anche l'annuncio dell'arrivo della deputata Laura Boldrini in visita alla città, lo scorso 17 novembre. Lì sono apparsi commenti di "apprezzamenti poco edificanti", ma anche "veri e propri insulti" rivolti all'ex presidente della Camera dei deputati. Per questo Mauro Calderoni, sindaco del comune di Saluzzo, dello schieramento del Partito Democratico, ha deciso di riprendere la vicenda.
Grazie all'approvazione dell'intera giunta, è stato dato mandato all'avvocato del Comune piemontese di attivarsi e di preparare tutta la documentazione necessaria affinché venga esposta la denuncia nei confronti dei due uomini, colpevoli di aver pubblicamente insultato la parlamentare Laura Boldrini proprio in procinto di visitare la città. La querela permetterà poi la costituzione di parte civile per un'eventuale risarcimento danni. A quel punto, tutto sarà in mano alla polizia postale: sarà compito loro rintracciare i colpevoli, prima tramite i profili Facebook dei due e da lì riuscire a capire da quale server hanno effettuato la connessione alla rete.