Inps, Tridico: “Nulla da chiarire, non mi dimetto”. Di Maio: “Approfondiremo, ma mi fido di lui”
Anche Luigi Di Maio interviene sulla vicenda dell'aumento di stipendio al presidente dell'Inps, Pasquale Tridico. "Una cosa sarebbe stata discutere dell'aumento dello stipendio di Tridico un anno fa, un'altra è adesso. Faremo gli approfondimenti, ma questa cosa non mi fa perdere la fiducia nel presidente dell'Inps, né nel ministro Gualtieri né nel ministro Catalfo che seguono il dossier", ha commentato l'ex capo politico del Movimento Cinque Stelle. Il compenso annuo di Tridico è aumentato da 62 mila a 150 mila euro: una legittima decisione sancita da un decreto interministeriale dello scorso 7 agosto firmato dalla ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, che però ha scatenato non poche polemiche. Che in particolare hanno accusato l'Inps di aver raddoppiato lo stipendio del suo presidente in un momento in cui moltissime persone attendono da mesi la cassa integrazione stanziata con il lockdown.
Intanto lo stesso Tridico ha ribadito che non ci sia nulla da chiarire rispetto alla faccenda e che non ha alcuna intenzione di dimettersi. "Ha già detto tutto il comunicato della direzione del personale dell'Inps", ha tagliato corto in un colloquio con il Corriere della Sera. In una lettera a Repubblica, invece: "Mi ha sorpreso il modo in cui è stata trattata la vicenda, che soprattutto in rete ha scatenato centinaia di commenti sfociati anche in minacce e insulti alla mia persona. Ma a colpirmi è stato anche il fatto che nessuno mi abbia chiesto preventivamente una dichiarazione, con la quale avrei subito fatto chiarezza su molte cose". Infine, su La Stampa, il presidente dell'Inps ha concluso: "Infangano me per colpire il governo. Sono sconvolto, mi stanno infangando. Finora mi hanno colpito per la mia attività professionale, adesso invece mi attaccano anche sul piano personale e questo mi ferisce e mi addolora".
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, non ha voluto commentare la questione. Intervenendo al festival dell'Economia di Trento, si è infatti limitato a dire: "Non ero informato di questa vicenda: ovviamente ho chiesto accertamenti perché vorrei approfondire la questione. Permettetemi di comprenderla bene poi formulerò una valutazione più compiuta. Sono abituato a parlare seriamente: fatemi fare una verifica e alla fine parlerò".