Inps, da giugno tagli a pensioni d’oro e a quelle sopra 1522 euro. Pd: “Di Maio e Salvini vergogna”
A giugno scatterà il conguaglio sul trimestre gennaio-marzo, derivante dal taglio della rivalutazione annuale delle pensioni per il 2019, previsto dall'ultima legge di bilancio, per i trattamenti sopra tre volte il minimo, cioè 1.522 euro al mese. Lo fa sapere l'Inps, in un messaggio pubblicato sul sito. "Nel mese di giugno 2019 viene recuperata la differenza relativa al periodo gennaio-marzo 2019", si legge. L'intervento è previsto quindi dopo le elezioni europee del 26 maggio. Sempre giugno parte il taglio delle pensioni d'oro, anch'esso previsto dalla legge di bilancio, per i trattamenti pensionistici superiori a 100mila euro annui.
"Il segretario del Pd Nicola Zingaretti attacca: "Il Governo ha appena tagliato le #pensioni a 6 milioni di persone. Stiamo parlando di pensioni a partire da 1500 euro LORDI al mese. Salvini e Di Maio, vergognatevi!", ha scritto su Twitter. "A giugno (rigorosamente dopo le elezioni europee) arriverà il taglio delle pensioni. D'oro? No, quelle superiori a 1.500 euro. È uno dei tanti frutti avvelenati della demagogia della Lega e dei 5 Stelle, che gli italiani stanno pagando sulla propria pelle", ribadisce Antonio Misiani, capogruppo Pd in commissione Bilancio al Senato.
"Lega e Cinque Stelle tagliano le Pensioni da 1500 euro lordi al mese e preparano la tassa piatta per i milionari. Forti coi deboli e deboli con i forti. Prima se ne vanno e meglio è", scrive su Twitter l'ex segretario e deputato del Pd Maurizio Martina.
Come funziona il conguaglio
Le pensioni interessate dal taglio della perequazione, cioè dell'aumento dei trattamenti pensionistici legato all’inflazione e quindi all'aumento del consto della vita, sono state adeguate a partire dalla mensilità di aprile 2019. Quindi chi percepisce una pensione sopra i 1.522 euro al mese dovrà restituire con il conguaglio piccoli importi: il nuovo sistema è organizzato su sei fasce, con aliquote decrescenti, e all'aumentare dell’assegno aumenta anche la quota da restituire. Funziona così: sulle pensioni fino a 2mila euro al mese la trattenuta non arriverà a un euro. Su quelle tra 2mila e 2.500 euro sarà di circa 5 euro mentre sugli assegni superiori a 5mila euro il conguaglio salirà sui 25 euro.
Per quanto riguarda, invece, il taglio sulle pensioni d'oro, in una circolare del 7 maggio scorso l'Inps ha chiarito le modalità, ricordando che a decorrere dal primo gennaio 2019 e per la durata di 5 anni "i trattamenti pensionistici diretti complessivamente eccedenti l'importo di 100.000 euro lordi su base annua sono ridotti di un'aliquota percentuale in proporzione agli importi dei trattamenti pensionistici". La riduzione partirà dal 15% per la quota di importo da 100.000 a 130.000 euro; del 25% per la quota da 130.000 a 200.000 euro; del 30% da 200.000 a 350.000 euro; del 35% da 350.000 a 500.000 euro; fino al 40% per la quota di importo oltre i 500.000 euro.