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Inps commissariata dal governo, la lettera di addio del presidente Tridico

Il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, ha scritto una lettera ai dipendenti dell’istituto che guida dal 2019. Presto, con la nomina di un commissario da parte del governo Meloni, Tridico lascerà il posto.
A cura di Luca Pons
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Pasquale Tridico ha rivolto una lettera ai dipendenti dell'Inps. L'attuale presidente, in carica dal 2019, presto verrà sostituito: il governo Meloni infatti ha commissariato l'Inps con un decreto, cambiando il regolamento interno e stabilendo che per il periodo di preparazione alle nuove regole l'istituto sarà guidato da un commissario. La nomina non è ancora arrivata, ma dovrebbe trattarsi di pochi giorni o poche settimane.

Nella lettera – firmata anche dalla vicepresidente Luisa Gnecchi e dal consiglio di amministrazione, anche loro ‘licenziati' con il nuovo decreto – Tridico ha rivendicato che negli ultimi anni, "probabilmente come mai prima, l'Inps è cresciuto e si è posto al centro della vita sociale del Paese". Nel corso del suo mandato, l'ente previdenziale ha dovuto affrontare la pandemia da Covid-19, "la sfida più complessa della sua storia". La lettera ha dato anche alcuni dati: nel biennio 2020-2021 sono stati erogati 60 miliardi di euro, che hanno aiutato 16 milioni di cittadini.

I bilanci dell'Inps sono in crescita, i rischi sono denatalità e inflazione

Tridico ha anche sottolineato che con la sua gestione l'Inps non è entrata in difficoltà economiche, cosa che (si può leggere tra le righe) avrebbe potuto giustificare il commissariamento. Al contrario il bilancio dell'istituto è cresciuto dal 15% se si esclude la spesa eccezionale legata alla pandemia. Tanto che nell'ultimo bilancio c'è stato un avanzo positivo di 2 miliardi di euro. "Oggi circa un terzo del bilancio dell'Inps", che complessivamente è di circa 385 miliardi di euro, "rappresenta la spesa di assistenza sociale e circa due terzi quella pensionistica". Nel complesso "tra pensioni, sostegno alla famiglia, invalidità e disoccupazione" l'Italia investe metà della sua spesa pubblica, un dato "in linea" con quello "dei Paesi dell'Ue avanzata".

Attualmente, però, una questione che "pone a rischio l'equilibrio di bilancio e apre nuove sfide" è "l'andamento della crescita demografica". Come ribadito anche dall'Istat ai recenti Stati Generali della natalità, l'Italia sta invecchiando rapidamente e in futuro vedrà diminuire sempre più rapidamente il suo numero di abitanti. Invecchiamento da una parte, denatalità dall'altra, e il sistema previdenziale rischia presto di non essere più sostenibile. In più, dal 2022 "la ripresa dell'inflazione, soprattutto a fronte di una dinamica salariale e contributiva costante, pone criticità già dal 2023", dato che le pensioni aumentano più in fretta degli introiti dello Stato.

Tempi più rapidi e più assunzioni, "grazie allo sforzo di tutto il personale"

Tridico ha anche rivendicato che negli ultimi tre anni le pensioni sono state erogate più in fretta: il 72% di quelle private arriva entro quindici giorni dalla decorrenza, una percentuale simile di quelle pubbliche arriva entro tre giorni mentre l'assegno di disoccupazione arriva all'80% dei beneficiari entro quindici giorni dalla data in cui si matura il diritto di averlo.

Tra gli altri risultati raggiunti, anche le 12mila assunzioni (contro circa 8mila dipendenti andati in pensione) e la stabilizzazione di 3mila dipendenti precari nei contact center. "L'Istituto, in questi anni, pur in carenza di risorse umane, è riuscito comunque a rispondere alle esigenze del Paese, grazie al grande sforzo collettivo, con il contributo, senza distinzioni e con spirito di servizio, di tutto il personale e degli organi di vertice", ha concluso Tridico.

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