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Ingroia dice no, la lista arancione di De Magistris è già ridimensionata

Il giudice sul Fatto Quotidiano: “Non mi interessa essere candidato, non mi interessa un seggio in Parlamento”. ll sindaco di Napoli e il leader di Sel, Vendola, si beccano a distanza. Entrambi vogliono affiancare il Pd.
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Elezioni Comunali - festeggiamenti vittoria De Magistris

«Ora leggo sui giornali italiani di mie presunte e annunciate candidature politiche. Su questo voglio essere chiaro. Non mi interessa essere candidato, non mi interessa un seggio in Parlamento». Il giudice siciliano Antonio Ingroia dal Guatemala, attraverso la sua rubrica sul Fatto Quotidiano, è drastico: la candidatura a premier offertagli a mezzo stampa sindaco di Napoli Luigi de Magistris non gli interessa. Così come non interessa al sindaco di Milano Giuliano Pisapia un posto nel calderone arancione che il primo cittadino partenopeo sta cercando di imbastire. Ingroia sabato sarà in Italia e il sindaco partenopeo ripartirà in pressing, ma la posizione sembra abbastanza chiara.

Dunque cosa accade? La lista arancione cambia cromaticamente e diventa un giallo? Sabato al Teatro Vittoria, nel popolare quartiere del Testaccio ci sarà quest'assemblea fondativa ma già ieri sul manifesto un'intervista a de Magistris faceva presagire toni piuttosto concilianti nei confronti della coalizione Pd-Sel-Psi: "Nessuna indifferenza e nessuna reticenza da parte mia nel pormi il problema del governo – affermava -. Siamo impegnati a contribuire alla vittoria del centrosinistra". Parole che hanno suscitato il disappunto di Alfonso Gianni, ex sottosegretario allo Sviluppo economico nell'ultimo governo Prodi, e Gianni Rinaldini, ex segretario della Fiom, coloro che imbastiscono l'organizzazione politica dell'assemblea di sabato: "Se le cose stanno come ha detto de Magistris, noi non ci stiamo. L'operazione va fatta in alternativa al centrosinistra", ha commentato ieri Gianni.

La celeste corrispondenza d'amorosi sensi di Luigi de Magistris è solo col Partito Democratico (e a livello nazionale, poiché a livello locale il dialogo è minimo e formale). Insomma: la gara è a chi dovrà sedersi alla destra del Padre (Bersani) una volta chiusa la fase ballottaggio: Nichi Vendola o "Giggino"? Ieri i due a mezzo stampa si sono beccati. Il leader di Sel, medaglia di bronzo dalle primarie del centrosinistra, ha biasimato il sindaco commentando la sua intervista al manifesto: "È paradossale perché è stata rilasciata dopo aver atteso il risultato del primo turno della consultazione del centrosinistra. Perché de Magistris non si è espresso prima dicendo cosa ha intenzione di con il suo laboratorio politico? Mi è sembrato troppo politicista". Immediata la replica del napoletano: "Vendola ha avuto un ottimo risultato a Napoli, ma complessivamente nel Paese il suo non è un ottimo risultato. Mi aspettavo di più, pensavo potesse andare meglio". Vendola ha dalla sua il fatto di essersi presentato alle primarie, cosa che de Magistris ha sempre evitato, anche nella storia della sua candidatura a sindaco di Napoli. D'altro canto la naturale usura dovuta agli anni di governo regionale fanno di Vendola un partner meno fresco e arrembante per il Pd che nel progetto di Bersani – è apparso chiaro in queste primarie – ha il Sud come perno fondamentale.

Una svolta potrebbe esserci se davvero Bersani decidesse di chiudere la campagna del ballottaggio contro Renzi all'ombra del Vesuvio, salendo sul palco col leader di Sinistra e Libertà per un finale endorsement contro il sindaco di Firenze. Nella sua città de Magistris resterebbe a guardare? Troppo difficile per lui salire sul palco con lo stesso Pd attaccato nei discorsi al popolo dei centri sociali e dei movimenti, troppo difficile per lui non salire su quel palco e non offrire per tatticismi un concreto aiuto al segretario Dem.

Voci di dentro a Palazzo San Giacomo, sede del Comune di Napoli, riferiscono che l'imperativo del "piccolo Napoleone" (così come è chiamato il sindaco da alcuni esponenti dei movimenti di piazza) è fare presto. Perché tra poco l'Amministrazione partenopea si troverà a far fronte ad una situazione di pre-dissesto determinata dalla crisi di liquidità e di introiti che poterebbe di fatto alla paralisi d'ogni possibilità di spesa e investimento. Senza contare i tantissimi problemi sul fronte delle politiche sociali e dei rifiuti (raccolta differenziata in primis) che fanno tremare i suoi assessori che hanno ridotto tantissimo le uscite pubbliche e i passaggi sui mass media. Ad oggi ci sono – mormora qualcuno bene informato – nemmeno i soldi per assicurare la tradizionale festa nella notte di Capodanno in piazza.

Aggiornamento: il comitato "Tutti x Bersani" di Napoli ha pubblicato su Facebook una locandina che annuncia un comizio di Bersani e Vendola il 29 al teatro Politeama. De Magistris non è "in cartellone". Parteciperà almeno per un saluto? O è rottura?

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. È autore del libro "Se potessi, ti regalerei Napoli" (Rizzoli). Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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