Infarto per Nichi Vendola, ricoverato d’urgenza a Roma
L’ex leader di Sel ed ex presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ha avuto un infarto ed è stato ricoverato d’urgenza al Policlinico Gemelli di Roma. Vendola, 60 anni, è stato colpito da un malore mentre stava a Roma, la città in cui risiede. Secondo le prime informazioni fornite dai medici, non è in pericolo di vita: gli sarebbe stato applicato uno stent e dopo l’operazione è stato ricoverato. Secondo quanto riporta la Repubblica, Vendola avrebbe avvertito un malore nella notte tra domenica e lunedì. Ma solamente nella giornata di lunedì la situazione è peggiorata, quando Vendola si trovava alla Camera dei deputati. Da lì è stato portato in ospedale al Policlinico Gemelli. Nei prossimi giorni verranno fornite ulteriori notizie sulle sue condizioni in seguito al ricovero.
Vendola sottoposto a un'operazione al cuore
La notizia dell'infarto – avuto tra domenica e lunedì – non è stata divulgata fino a quest'oggi, cioè fino a quando non è stato operato e gli è stato applicato uno stent. Vendola non è in pericolo di vita, come hanno fatto sapere gli stessi medici del Policlinico Gemelli di Roma. Dopo l'operazione, l'ex deputato ed presidente della Regione Puglia è stato ricoverato.
La carriera politica di Vendola
Vendola è stato presidente della Regione Puglia per due mandati, dal 2005 al 2015, e presidente nazionale di Sinistra Ecologia Libertà, dal 2010 al 2016. Negli ultimi anni ha vissuto con più distacco la vita politica, dedicandosi soprattutto alla famiglia, e non candidandosi alle ultime elezioni. Vendola è stato a lungo deputato, eletto nella undicesima, dodicesima, tredicesima, quattordicesima e diciassettesima legislatura a Montecitorio. Ha fatto parte per anni del gruppo di Rifondazione comunista, prima della nascita di Sel. Nel 2012 l’allora presidente della Regione Puglia ha deciso di presentare la sua candidatura alle elezioni primarie del centrosinistra per individuare il leader della coalizione alle elezioni politiche del 2013. Arrivò terzo tra cinque candidati, dietro a Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi, ottenendo il 15% dei voti delle primarie.